da Macaco » 03/09/2012, 19:10
Come la pensa Don Macaco? Ti rispondo ripostando due racconti.
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PL e "sudori freddi".
Sempre a proposito di tallonamenti di PL ne ricordo un altro con tristi strascichi regolamentari e giudiziari.
Si trattava di un PL di stazione manovrato a distanza da apparato ADM dal GB di servizio. Un automobilista rimasto ignoto tallona una barriera. In ufficio DM arriva la segnalazione di allarme, il segnale di protezione si ridispone a via impedita. Al GB non resta altra soluzione di pilotare il treno in stazione dopo aver liberato la carreggiata spostando a lato della strada la barriera tallonata.
I treni successivi, in attesa dell'intervento del tecnico AC, entrano in stazione con marcia a vista specifica sul PL, praticata dalle stazioni limitrofe abilitate, con il TZ attivato dal GB, che provvedeva ad abbassare l'unica barriera rimasta.
Però, caso volle, che anche questa barriera venne abbattuta da una moto proveniente dalla parte mancante dell'altra barriera precedentemente tallonata.
Dovete sapere che le barriere dei PL sono catarifrangenti solo dalla parte rivolta alla strada che sbarrano mentre dalla parte interna, rivolta ai binari, sono dipinte di bianco.
Così successe che il guidatore della moto, non incontrando nessuna barriera abbassata, lato provenienza, attraversò i binari ed andò a sbattere contro l'altra barriera tallonandola.
Quel PL allora non aveva ancora impiantata la segnalazione luminosa stradale, era notte, con scarsa illuminazione dell'attraversamento e con nebbia fittissima.
Nell'impatto il ragazzo venne sbalzato dalla sella e rovinò malamente sull'asfalto mentre la moto andò a schiantarsi contro il palo in cemento dell'illuminazione stradale. L'incauto centauro, trasportato d'urgenza in ospedale, rimase in coma per diversi giorni mentre la sua compagnia assicuratrice denunciò la Ferrovia ed il Guardablocco. L'avvocato sosteneva che l'incidente accorso al suo assistito era dovuto al fatto anomalo che una barriera fosse assente mentre l'altra era abbassata. Se le barriere del PL sono due devono essere entrambe abbassate od entrambe alzate.
Tale tesi era condivisa anche dallo zelante Maresciallo dei Carabinieri, presso cui era stata esposta la denuncia. Costui, con fare inquisitorio, convocò in caserma l'impaurito GB per sapere se le casse di manovra dei PL avevano dei dispositivi per bloccare in apertura le barriere. In effetti voleva sapere se mancando una barriera e manovrando l'apparato per ottenere i prescritti collegamenti meccanici tra le leve, l'altra barriera poteva essere mantenuta alzata lasciando libera la strada. In altre parole volevano dimostrare che a sbagliare non era stato il ragazzo ma il GB che aveva sbarrato solo parzialmente la strada. In virtù di questa tesi chiesero anche ingenti somme alla Ferrovia per l'incedente capitato al ragazzo.
Il povero ferroviere era preso letteralmente dal panico ma il Cs Titolare lo rincuorò e lo accompagnò in caserma facendo mettere a verbale dai CC che le informazione tecniche dovevano essere chieste direttamente alle Ferrovie e non all'agente che espletava servizio. Il Titolare fece anche di più. Prima presentò per iscritto, all'Ufficio Movimento Compartimentale, apposito quesito tendente a conoscere se il GB, nelle circostanze del tallonamento di una barriera, doveva manovrare o meno in chiusura il PL abbassando l'unica barriera rimasta. Poi, tardando ad arrivare la risposta, accompagnò personalmente il dipendente presso l'Ufficio Movimento, Reparto Regolamenti ed Inchieste per discutere direttamente il caso. A voce si ebbe subito la netta risposta che la barriera andava in ogni caso abbassata e che il GB aveva agito correttamente. Successivamente, entro pochi giorni, si ebbe anche la risposta scritta al quesito ed il povero Guardablocco si rasserenò.
Il ragazzo uscì dal coma e dopo qualche mese tornò a casa anche se piuttosto malconcio mentre la sua compagnia assicuratrice saldò un salatissimo conto alla ferrovia.
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Quello che successe ad un PL, su una trafficatissima strada provinciale, rimase per un lungo periodo oggetto della cronaca locale. Da poco tempo al PL, di stazione manovrato a distanza dall'ACEI, erano stati installati i prescritti segnali stradali luminosi. Come da italica abitudine le auto continuavano a passare fino a quanto era possibile, nonostante il rosso del segnale stradale. Caso volle, però, che in quella calda mattina di luglio, in testa alla lunga colonna capitasse una coppia di anziani turisti statunitensi. L'andatura della fila era abbastanza sostenuta ma l'americano inchioda appena scatta il rosso, mentre le barriere erano ancora alzate. Dalla stazione sentimmo, come una scarica di mitragliatrice, una sequela di colpi e di vetri in frantumi. C'era stata una vera e propria carambola. Una moltitudine di auto si erano tamponate a vicenda. La cosa più brutta capitò proprio all'auto degli stranieri: tamponata, fu spostata in avanti finendo sotto la barriera del PL che finì sul cofano prima di sbattere a terra tallonata. Chi ne ebbe la peggio fu proprio colui che aveva rispettato il codice della strada. Solo che non aveva fatto i conti con gli automobilisti nostrani.
Il vecchietto americano quasi piangeva dalla rabbia. Però, correttamente mi fornì tutti i dati necessari alla compilazione del verbale AG.4.03. Non seppi nulla del seguito. C'erano degli uffici appositi che quantificavano i danni. Sul posto intervenne la Polfer, i Carabinieri e parecchi carri attrezzi per il recupero delle auto ammaccate.
Gaetano.
Scusatemi. Io appartengo al passato delle FS. Non sono ingegnere e sono contrario al cazzeggio...ferroviario.