Apparati Centrali Idrodinamici (ACI)

Spazio dedicato agli impianti IS (scambi, segnali, apparati, sistemi di blocco e di telecomando)

Messaggioda andm » 07/01/2012, 21:49

Sulle leve di un ACE il dispositivo consiste in una serie di contatti realizzati tramite anelli sagomati sui tamburi che ruotano con l'asse verticale messo in rotazione dalla leva; in particolare per la posizione ACR ci sono contatti che si stabiliscono quando la la leva giunge in ACR dalla posizione ACN e altri contatti che si stabiliscono quando la leva perviene in questa posizione partendo da N'. Solo questi ultimi contatti permettono l'eccitazione dell'elettromagnete, per portare a finecorsa la leva.
Quindi, se manovro N->N'->ACR e non perviene il controllo R, la leva rimane "intrappolata" tra ACN e ACR: infatti, anche se la riporto in ACN e perviene il controllo in N, la leva non può tornare a finecorsa in N, a meno di adoperare questo misterioso tasto Tf.
Ma MAI, in nessun caso, con nessun tasto di soccorso potrò avere una leva a finecorsa se non è pervenuto il controllo nella posizione concordante.
E i relè che intervengono non sono quelli primari CD (o KD) che ripetono la posizione del deviatoio, ma quelli secondari D, che sommano le condizioni su CD e sulla posizione della leva, proprio per avere concordanza.

Comunque, effettivamente, tanti hanno "paura" di questo Tf, chissà come mai.
Andrea
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Messaggioda Macaco » 07/01/2012, 22:09

Andrea dice: "Comunque, effettivamente, tanti hanno "paura" di questo Tf, chissà come mai."

Non è tanto la paura di manovrare quel tasto bensì delle conseguenze connesse al suo uso. O meglio, prima ancora, è la paura di non riuscire ad ottenere il controllo restando così con la leva "gobba" che ti costringe per forza ad usare il Tf. A dir la verità io non ho MAI fatto ricorso al tasto Tf. Ho sempre risolto le situazioni con altri interventi "legali" e consentiti dalla normativa.

Se non ne parlo in questa discussione, ricordatemi di farlo alla fine.
Gaetano.
Scusatemi. Io appartengo al passato delle FS. Non sono ingegnere e sono contrario al cazzeggio...ferroviario.
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Messaggioda Marcello (PT) » 09/01/2012, 15:02

Visto che siete esperti di ACI, e che ho un'età che mi permette di ricordarli ancora in opera a Pistoia, chiedo se qualcuno ha qualche foto di impianti che possa darmi la possibilità di fare il piazzale della stazioncina che sto costruendo con tale sistema, dato che in rete non ne ho trovate adatte.

GRAZIE.
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Messaggioda fas » 09/01/2012, 20:52

Ti interessa la foto di un banco ACI? di un accumulatore o altro?
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Messaggioda Marcello (PT) » 09/01/2012, 23:15

Mi interessa più che altro vedere una cassa di manovra di un deviatoio, perché vorrei riprodurla, semplificando il tutto, poiché il famoso "fermascambio ruotante" lo vedo molto difficile da fare. Ricordo che erano molto semplici, in pratica un parallelepipedo con un coperchio in lamiera, ma la memoria non va oltre. Poi se si vedesse anche l'impianto in generale con la disposizione dei tubi, che ricordo erano anche esterni e non solo in canaletta, sarebbe davvero buono.
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Messaggioda maxvit » 10/01/2012, 10:47

domandina per Fas....dove hai trovato l'elenco degli aci che hai postato? è una fonte ufficiale FS oppure è un tuo censimento?
Indichi Morgnano (Terni)....mi interessa particolarmente visto che Morgnano dal 1953 aveva un ACE FS....lo so per certo perchè ho il QL e parte dlle leve del banco e la taghetta identificativa.....ora non è più niente...solo piena linea tra Spoleto e Baiano di Spoleto
Per la cronaca....il banco ACI di Brescia scalo ospitato nella cabina E dello scalo è tuttora presente ovviamente convertito in ACE nei primi anni 80....strano vero che abbiano convertito una ACI in ACE in tempi abbastanza recenti.....non c'erano soldi e stanziamenti per fare l'ACEI a Brescia Scalo....e lo scalo merci aveva ridotto di molto la sua operatività...quindi l'operazione più semplice fu quella di fare questa "economica conversione" visto che ormai il vecchio ACI faceva "acqua" da tutte le parti ed erano più i giunti che saltavano che l'acqua che rimaneva nell'accumulatore.....
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Messaggioda fas » 10/01/2012, 14:46

No, è un mio censimento, basato su alcune foto e alcune note storiche che avevo a disposizione. Diversi di quelli segnalati sono ancora in esercizio, seppur trasformati in ACE.
Morgango e Bivio Zappata, di cui non ero a conoscenza, li ho invece trovati citati sul libro di Zenato su storia ed evoluzione del segnalamento ferroviario.
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Messaggioda Giancarlo Giacobbo » 12/01/2012, 16:04

Poichè mi sono accorto che mi mancava qualche notizia sul funzionamento degli ACI, ho pensato che l'unica maniera per fugare la mia ignoranza in materia, oltre che a leggere quanto ha postato il buon Pietro, fosse quello di riscrivere il tutto e ordinarlo per far si da poterlo leggere in maniera più semplice e corrente. Ho pertanto riscritto tutta la spiegazione inserendoci i disegni originali.
Metto questo documento a disposizione di chi vorrà leggerlo.
ACI.pdf
(2.95 MiB) Scaricato 467 volte


Sarebbe interessante avere la copia anche degli altri capitoli della pubblicazione.

Se nella lettura trovate degli errori di battitura, fatemelo presente che provvederò a correggere.
Giancarlo
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Messaggioda fas » 17/01/2012, 19:49

Mi era sfuggito il pdf di Giancarlo, ottimo lavoro.
Ma la trattazione dell'argomento da parte del Don è terminata?
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Messaggioda Macaco » 17/01/2012, 21:04

Il Don, oltre ad essere Moderatore in questo Forum è anche (e soprattutto) ... Don. ;) Ed in quanto tale sa quando è il momento di ascoltare, quando parlare e quando...moderare. :D.

Voglio dare spazio e voce a tutti.

Avrei ancora un paio di cosette da dire, come vi avevo già prennunciato (doppia manovra di saggio e Tf). Ma ...a tempo debito.
Gaetano.
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Messaggioda Macaco » 20/01/2012, 13:34

In qualche pagina addietro, Andrea dice: "Comunque, effettivamente, tanti hanno "paura" di questo Tf, chissà come mai."

Al che rispondevo:

“” Non è tanto la paura di manovrare quel tasto bensì delle conseguenze connesse al suo uso. O meglio, prima ancora, è la paura di non riuscire ad ottenere il controllo restando così con la leva "gobba" che ti costringe per forza ad usare il Tf. “”

Inizio da qui per completare i miei interventi sugli ACI, lasciando comunque aperto l'argomento aspettando altri vostri interventi.

In questo mio post mi limito solo alla “doppia manovra di saggio” rimandando ancora il discorso sul tasto “Tf”, anche se i due argomenti sono in un certo modo collegati, almeno nell'ACE, dalla paura di alcuni DM a manovrare gli scambi.

Ma procediamo con ordine. La doppia manovra di saggio, come abbiamo visto, negli ACI aveva la esplicita funzione di verificare il controllo meccanico del fermascambio. Diverso invece è il concetto nell'ACE. In proposito, come esempio esplicativo, faccio ricorso ai miei ricordi di una vita ferroviaria giovanile passata a spalettare in mezza Italia. Dm trasfertista giravo vari impianti di un Reparto Movimento il cui Capo, con un'apposita circolare, impose di annotare sul registro delle consegne (M.55) l'assolvimento del disposto del comma 6, dell'articolo 13 delle ISD allora in vigore:

“” Nelle stazioni abilitate e nelle cabine munite di apparati centrali elettrici ed idrodinamici ciascun deviatore durante il proprio turno di servizio deve effettuare almeno una volta una doppia manovra dei deviatoi dell'apparato in sua consegna””

Nella circolare però si parlava di “una doppia manovra di saggio”, e tutti i colleghi ottemperavano all'ordine annotando:”” ...eseguita doppia manovra di saggio a tutti i deviatoi””.

Io però l'annotazione la facevo un poco diversa. Scrivevo: “” eseguita doppia manovra ai deviatoi N..., N...,N...”, vale a dire facevo la doppia manovra a quei deviatoi che normalmente non venivano da me utilizzati per treni o manovre.

Orbene, questo Capo Reparto Movimento (pignolo ma poco preparato), in occasione di una visita di verifica movimento, mi contestò questa mio modo anomalo di fare l'annotazione conseguente, secondo lui, ad una errata interpretazione delle norme e della sua circolare.

Al ché, con modi garbati ma decisi, gli misi sotto il muso le ISD facendogli leggere con attenzione il primo e secondo alinea, punto c), comma 3, art. 13, che recitava:

“”Nelle stazioni munite di apparato centrale idrodinamico i deviatori devono:
effettuare all'inizio del turno di servizio una doppia manovra di saggio degli scambi per rilevare eventuali tallonamenti””
Precisai inoltre che, essendo in presenza di ACE e non ACI, la doppia manovra (e NON doppia manovra di saggio) aveva la sola funzione di mantenere in efficienza gli scambi che, per inattività, potevano avere malfunzionamenti allorchè ne servisse l'uso (deviate poco utilizzate, deviatoi che immettevano allo scalo, comunicazioni tra binari di corsa, ecc.).
Il CRM, accusò il colpo, ma essendo in presenza del manovale, si salvò in angolo dicendo che avrebbe esaminato meglio la faccenda facendomi sapere. Ma tutto restò senza alcun seguito. Io ero più pignolo di lui, ma in un modo diverso e continui a fare le solite annotazioni. Una parziale risposta alle mie tesi arrivò dopo oltre venti anni con l'O.S. 26/94 e alla pubblicazione di una nuova versione dell'ISD, dove si legge :

“” Nelle stazioni abilitate e nelle cabine munite di A.C., ciascun deviatore, durante il proprio turno di servizio, deve effettuare, almeno una volta , la doppia manovra di saggio dei deviatori scarsamente manovrati...””
Prima alinea, comma 11, articolo 14, attuali ISD.

A riprova di quanto sostenevo c'è il commento fatto alla Nuova Istruzione per il Servizio dei Deviatori, edita dal CIFI nel 1994, dagli autori P.De Palatis, P.Mari, M.Paccapelo,R.Ricciardi :

“”Per quanto concerne i deviatoi manovrati da A.C.E., la doppia manovra di saggio, da effettuare giornalmente, viene mantenuta solo per i deviatoi scarsamente manovrati, essendo stata ritenuta inutile per quelli che, invece, vengono normalmente utilizzati per movimenti di treni o manovre e per i quali, pertanto, ne è prevedibile l'uso in entrambe le posizioni nell'arco della giornata. “”
Gaetano.
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Messaggioda maxvit » 21/01/2012, 16:47

...a proposito di ACI ancora in servizio seppur convertiti in ACE....questa mattina visto che ero in traseferta a Brescia e non avevo nulla da fare ho ficcato il naso a Brescia Scalo.....i 2 ex ACI delle cabine D e E sono al loro posto e perfettamente funzionanti; sono banchi a 40 leve e ogni cabina gestisce metà piazzale dello scalo merci. Ovviamente non vi è più traccia dell'antico accumulatore di fluido ma sotto il banco si vedono ancora i buchi dove passavano i tubi
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Messaggioda fas » 21/01/2012, 21:46

Interessante! Hai delle foto?
Ex ACI ancora in esercizio sono presenti a Castel S. Giovanni (50 leve), Stradella (50 leve), Vado Ligure Z.I (xx leve), Albizzate (13 leve), Cavaria (12 leve), Gazzada (16 leve), Pino Tronzano (20 leve).
Di recente dismissione è l'ex ACI di Colico (60 leve).
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Messaggioda cap_85 » 24/01/2012, 11:03

vado ligure dovrebbe essere un 40 leve.
Di recente, oltre alla cabina di Colico, e' stato dismesso anche quello di Arcisate, 18 leve.
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Messaggioda fas » 25/01/2012, 19:49

Anche Porto Ceresio aveva un ex-ACI? Quante leve?
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