Addio bel passato....

Spazio dedicato agli argomenti riguardanti le ferrovie italiane in generale

Messaggioda E 44 » 24/08/2018, 18:26

Addio bel passato....già, il progresso avanza rapido e non ha pietà. Gli appassionati di treni sono stati, e sono, di diversi tipi, ognuno con le sue preferenze. Io da quando mi innamorai dei treni ebbi subito la preferenza per la trazione elettrica e il servizio movimento. Mi interessava come camminano i treni, e quindi osservavo sempre cosa stava succedendo durante il viaggio. La linea che mi entrò nel cuore - complice il fatto che i miei genitori quando ero piccolo per molti anni andavano in vacanza a Tarvisio - fu la PONTEBBANA. E da questa derivò l'amore per tutte le linee di montagna. Durante questi viaggi stavo ovviamente al finestrino, ovviamente aperto, e guardavo cosa succedeva, e il gioco dei segnali. Oppure, come con il mitico "Oesterreich-Italien Express" stavo al vetro della vettura di coda. E ci stavo finchè potevo perchè data l'ora a metà viaggio calava la notte. Ricordo poi che una volta con l'espresso 623 (che allora non si chiamava così, ma non ricordo come, ET con un numero) composto da elettromotrici si verificò il fatto che la motrice in coda era del tipo tronco, con porta di collegamento e così potei vedere la linea da Tarvisio fino a Udine perchè questo treno viaggiava di pomeriggio. Nel verso della salita invece nulla da fare: l' "Italien-Oesterreich" aveva sempre tutto il viaggio in coda un E 626 di spinta (non ho mai capito perchè non lo mettevano dalla stazione di Chiusaforte da dove effettivamente serviva).
Con il passare degli anni , ormai su tante altre linee ferroviarie, tutto continuò così, viaggi interi a un finestrino aperto, l'emozione di vedere il serpentone del treno in corsa, o al vetro di coda, imprecando quando su una linea interessante in coda c'era un bagagliaio oppure per un periodo ci furono vetture con vetri non trasparenti. Poi dopo entrato in ferrovia ecco la conquista della visione davanti, prima con macchinisti amici, e poi in seguito con i regolari permessi di servizio, che io ovviamente sfruttavo anche nei miei viaggi privati, tanto i macchinisti non potevano mica sapere perchè venivo là, e si mettevano a completa disposizione. Devo dire però che in parecchi di questi casi si verificarono degli inconvenienti di viaggio e molte volte ho pure contribuito positivamente a dare una importante mano a risolverli.
Però intanto che il progresso avanzava notavo che per gli appassionati le situazioni diventavano sempre più difficili. Intanto le linee secondarie, e non solo in Italia. Molti appassionati per non mangiarsi le ferie si muovevano il sabato e soprattutto la domenica, quando su molte linee il servizio veniva sospeso. Poi arrivò il problema delle arie condizionate e quindi i vetri bloccati, poi arrivarono i treni navetta e così addio code, cabine chiuse di quà e di là, con l'impressione per i viaggiatori di essere sempre più chiusi in scatola....
Ovviamente andando in pensione per me tutto ritornava alle origini, guardare e non toccare, in pratica pur rimanendo nell'animo "dentro" in sostanza si è "fuori". Anche perchè i ferrovieri di oggi, dopo anni di dittatura morettiana, sono quasi tutti impauriti e prevenuti e vedono in chi si interessa al loro lavoro un potenziale nemico, che magari li osserva per denunciarli e metterli nei guai. Magari girando un filmetto da mettere in piazza su youtube. Un ritorno al passato dunque, per me. Solo che con le arie condizionate, i vetri bloccati, e i treni navetta non era più possibile ritornare alle origini con finestrini aperti e vetri di coda. Però ecco una piacevole scoperta: i treni Intercity erano effettuati con vetture dotate tutte di grandi vetri di coda e trainati da motrici normali. Almeno quelli ridavano il buon vecchio treno, almeno in parte.
Recentemente per motivi personali ho percorso molte volte la vecchia direttissima Bologna-Prato, e grazie ai citati Intercity me la sono sempre goduta dal vetro di coda.
Ma con l'ultimo viaggio ecco la brutta novità. Le locomotive E 402 sono in fase di conversione e diventano E 401 monocabina. E con una nuova vettura pilota ecco che anche gli intercity stanno diventando treni navetta, chiusi da ambo le estremità, con i viaggiatori inscatolati con i finestrini bloccati. Il progresso avanza, e fa le sue vittime. E così non resta che rassegnarsi, ed ecco spiegato il titolo, ADDIO BEL PASSATO.....
Paolo
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Messaggioda E 44 » 24/08/2018, 18:32

https://www.youtube.com/watch?v=hYUADFAUe0c

Questo filmato, non mio, perchè non sono l'unico che sta in coda, riprende la Potenza-Battipaglia nel tratto più pittoresco, fra BELLA-MURO e ROMAGNANO passando per BALVANO. La galleria dove entrando c'è il buio, al minuto 6, e poi si vede una uscita costruita per motivi di areazione è la famosa GALLERIA DELLE ARMI, dove avvenne il disatro del treno 8017, noto come "Il disatro di Balvano".Al minuto 23 i segnali di inizio e fine rallentamento indicano il punto dove si trovava lo scambio del Bivio Sicignano, diramazione della linea Sicignano degli Alburni-Lagonegro.
Da notare la tristezza delle stazioni impresenziate e in abbandono perchè in telecomando.
Da notare infine come la linea, pur importante e percorsa ogni giorno da molti treni, sia assediata dalla vegetazione.
Paolo
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Messaggioda ssb » 26/08/2018, 0:02

Alla faccia dell’assediata. :shock:

Per quanto riguarda i ferrovieri impauriti, più che Moretti è il clima odierno generale dentro e fuori la ferrovia..
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Messaggioda Macaco » 27/08/2018, 17:21

Ciao Paolo, compagno di ferro e di penna. Mi fa sempre piacere leggerti. Specialmente quando parli della "nostra" ferrovia. Quella del passato, ovviamente. Ho qualche cosa da dire all'amico elvetico circa i "ferrovieri impauriti". Lo faccio citando un brutto episodio accorso ad alcuni colleghi.
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Timbrato il cartellino il personale tecnico, in attesa delle interruzioni programmate per andare a lavorare , non stavano di certo in stazione a bighellonare. Se non impegnati in altre mansioni andavano a gruppi a prendere il caffè, o singolarmente a fare qualche privata commissione. Od anche ad accompagnare i figli a scuola o a fare la spesa. Fatto sta che tali ferrovieri furono a lungo attenzionati, incriminati ed infine licenziati. Stessa sorte toccò anche al loro capo, anche se il poveretto prendeva il caffè dal distributore automatico installato negli uffici. Venne ritenuto corresponsabile delle mancanze dei suoi sottoposti per non aver vigilato sul comportamento del personale dipendente. I ferrovieri vennero riammessi in servizio solo dopo un anno ed a seguito di una sentenza a loro favorevole. Infatti i giudici, codice etico aziendale alla mano, giudicarono eccessivo il provvedimento di rescissione del rapporto d'impiego. Infatti non avevano abbandonato il loro posto di lavoro.
Questo era il clima di allora, ssb.
Per di più sembra che la "soffiata" ai vertici aziendali fosse stata fatta da un "privato". I ferrovieri avevano cambiato il bar del loro caffè mattutino ed il vecchio gestore si era così voluto vendicare.
Sempre in merito al "terrorismo psicologico" instauratosi posso raccontarti cosa successe al nostro "Vescovo" . Pietro Merlo si trovò a passare su una linea e notò in una stazione un banco ACE ex idrodinamico. Al ritorno si fermò proprio in quella stazione per soddisfare la sua curiosità professionale. Però, nonostante che si fosse presentato per quello che era (allora DM istruttore) ed avesse mostrato la CLC non gli venne permesso l'accesso all'Ufficio Dirigenti Movimento. Ciò in ossequio a precisi ordini del Capo Reparto Movimento di consentire l'ingresso solo alle persone espressamente autorizzate.
Gaetano.
Scusatemi. Io appartengo al passato delle FS. Non sono ingegnere e sono contrario al cazzeggio...ferroviario.
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Messaggioda ssb » 28/08/2018, 11:24

Quindi...intendi dire che ora come allora i ferrovieri tendono a guardarsi le spalle?
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Messaggioda Macaco » 28/08/2018, 14:14

Voglio solo dire che nei confronti della ferrovia (e dei suoi dipendenti) da tempo è in atto una campagna propagandistica "non benevola". Qualche volta alimentata e sostenuta da vertici aziendali "poco ferroviari" od animati da "insani principi moralizzatori". Poi si sa che ci sono dei responsabili intermedi, veri "yesman", che non peccano certamente di zelo nell'applicare alla lettera le disposizioni ricevute.
Gaetano.
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Messaggioda E 44 » 28/08/2018, 14:15

E' proprio così. Prima la "divisionalizzazione" ha creato tanti "separati in casa" , in rivalità fra loro, secondo l'idea del non compianto Cimoli che sosteneva che dalla rivalità "mors tua vita mea" si sarebbero ottenuti fantastici risultati, poi Moretti ha terrorizzato tutti perchè ogni volta che qualcuno faceva obiezioni o si lamentava di disservizi veramente esistenti il licenziamento era la prassi, poi ci si sono mezzi dei privati a filmare certe cose e subito a fare denunce su youtube con quel che ne seguiva senza pensare che si può così rovinare la vita e l'esistenza di interi nuclei famigliari (Umberto Eco ha detto tempo fa "con internet hanno avuto libertà di parola legioni di imbecilli", poi Moretti per avere un punto di appoggio in sede giudiziaria ha imposto il "Codice etico" che un avvocato mio amico ha definito "un incredibile assieme di norme antidemocratiche ben celato sotto una patina di rispettabilità".
Risultato: lo spirito di corpo è andato a pezzi, in sostanza ognuno diffida dell'altro e figuriamoci poi degli estranei.
Così può capitare quello che successo a Pietro Merlo, ed io ho visto stazioni dove erano più gentili, sulla porta dell'Ufficio movimento c'era il cartello "si entra soltanto se di RFI", quindi in teoria se uno è di RFI può entrare anche se non è là in servizio, però gli altri via, raus! A me personalmente è capitato non molto tempo fa che volendo rifare la linea faentina ho chiesto ospitalità al macchinista che mi ha cacciato di brutto come se fossi un delinquente e poi ha persino abbassato le tendine della cabina di guida....e pensare che una volta se andavi in giro, in treno o in stazione, bastava dire "sono un collega di passaggio" e venivi accolto con la massima cortesia ovunque. E lo stesso con i pensionati.

Però io conosco molti ferrovieri in Slovenia e in Austria. E lì queste cose non succedono, non solo nel modo di accogliere colleghi di passaggio, anche di altre ferrovie estere, ma pure nel modo di fare servizio. Ad es. i macchinisti guidano tutti i tipi di treno come si è fatto sempre, se un treno, anche se di ditta privata, si blocca per un guasto il soccorso è immediato e lo fa il più vicino, l'importante è liberare la linea, non è come qua che se la locomotiva più vicina è di altro servizio bisogna cercare quella dello stesso servizio anche se lontanissima, ricordo che tempo fa un treno viaggiatori si bloccò per un guasto a Cervignano dove erano disponibili tre locomotive libere ma di Cargo, quel treno dovette attendere quattro ore perchè la prima locomotiva viaggiatori disponibile era a Verona.... e quel treno merci privato che bloccò per un guasto un binario sulla linea del Brennero per sette ore perchè intanto in una riunione RFI-viaggiatori-cargo-regionale si stava a discutere chi doveva andare a fare soccorso....o al palazzo compartimentale di Trieste dove per alzare o abbassare il riscaldamento era un dramma perchè l'impianto era di RFI ma chi doveva manovrare i gradi era di Ferservizi che adesso poi ha cambiato nome e quindi bisognava fare una riunione apposita .....
Io so solo che a suo tempo vidi il Capostazione titolare di Monfalcone andare in pensione piangendo e tutti, me compreso, dicevano purtroppo un giorno toccherà a me, e adesso uno conta i giorni che mancano alla pensione imprecando che passano troppo lentamente e quando finalmente ci va è oggetto di invidie formidabili da parte di chi resta, mentre lui si sente come liberato, restituito alla vita.
Paolo
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Messaggioda E 44 » 28/08/2018, 14:18

Caro Gaetano, grazie delle belle parole e dell'apprezzamento.
Paolo
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Messaggioda Macaco » 28/08/2018, 19:05

Di niente, Paolo. Noi siamo di un'altra epoca...ferroviaria.
Gaetano.
Scusatemi. Io appartengo al passato delle FS. Non sono ingegnere e sono contrario al cazzeggio...ferroviario.
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Messaggioda freelancer » 30/08/2018, 11:30

Non sarà che per i motivi lucidamente esposti la maggior parte dei fermodellisti nostrani fa rivivere quel passato in miniatura? :?
Paolo
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Messaggioda Giancarlo Giacobbo » 30/08/2018, 17:55

freelancer ha scritto:Non sarà che per i motivi lucidamente esposti la maggior parte dei fermodellisti nostrani fa rivivere quel passato in miniatura? :?

Generalmente il Fermodellista, con la F maiuscola, inteso come colui che ama riprodurre cose ferroviarie, trattasi di macchine, vetture, carri, stazioni o paesaggi e non il puro collezionista, cerca di rivivere in privato ricordi di un passato o le situazioni del presente che non potendo vivere in prima persona riproducono con quanto trovano in commercio o sfruttano quello che trovano. Per me il vero modellista è colui che costruisce con le proprie mani ciò che più gli piace, anche se non viene riprodotto al 100% dell'originale. A 14 anni ho riprodotto la sogliola che faceva manovra a Roma San Pietro e senza prendere misure. Con gli occhi di oggi fa schifo rispetto i modelli in commercio, ma me la tengo stretta perchè l'ho fatta io e non la cambierei con niente.
Giancarlo
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Messaggioda Capostazione » 03/09/2018, 11:37

Come mi ritrovo in quanto scritto da E 44!
Sergio, meno internet e più cabernet
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