Partenza a "spinta"

Spazio dedicato alle ferrovie estere

Messaggioda Giovanni Pighini » 12/09/2012, 10:31

In Ungheria (anzi ovunque!) capita di dover fare manutenzione alla linea aerea elettrica in stazione. In questi casi il traffico non viene interrotto, ma ovviamente la linea viene disalimentata in stazione. E come viene svolto l'esercizio? I treni arrivano in stazione con il pantografo abbassato e per ripartire si fanno spingere fuori dalla stazione da una locomotiva diesel!
La loco, fuori dalla stazione "inchioda" e lascia andare via il treno che uscito dalla stazione (e superato il sezionamento) può alzare il pantografo e riprendere il suo funzionamento normalmente.
Ho trovato su youtube questo filmato di 7 minuti girato alla stazione di Fonyód, sul lago Balaton, la "mia stazione" in cui ovviamente hanno fatto questi lavori una settimana dopo che ero partito :(
La locomotiva è una mitica diesel-elettrica M62, di costruzione sovietica (Lugansk, attuale Ucraina) realizzata in migliaia di esemplari (inizialmente per i paesi comunisti europei, poi anche per le ferrovie sovietiche, si dice per poter "invadere" l'Europa!). Oramai ce ne sono poche (molte sono state radicalmente modernizzate con motori Caterpillar, alternatore invece della dinamo, controlli elettronici,...) ma fanno ancora il loro dovere (in cambio di una quantità spropositata di nafta e olio!)

Notate la ferroviera che stava per attraversare la visuale della telecamera e gentilmente si mette da parte! (minuto 6:40) :)
Giovanni
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Messaggioda Macaco » 12/09/2012, 13:55

In Italia, invece, non c'è la necessità di ricorrere a simili artifizi. Abbiamo la possibilità di ricorrere alla disalimentazione di varie zone della stazione raggruppanti distinti binari di circolazione. Nel piano schematico TE tali zone, facenti capo ai relativi sezionatori elettrici da palo, hanno opportuna e distinta colorazione. Per cui la manutenzione avviene disalimentando solo le zone interessate e lasciando la libera circolazione nelle altre che rimangono regolarmente alimentate. Quindi abbiamo un proliferare di sezionatori non solo per i tratti di linea ma anche per le singole zone della stazione. Ne avevamo già parlato, ma se volete ne possiamo riprendere il discorso.
Gaetano.
Scusatemi. Io appartengo al passato delle FS. Non sono ingegnere e sono contrario al cazzeggio...ferroviario.
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Messaggioda Taurus 541 » 12/09/2012, 14:22

Molto interessante!
Gabriele
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Messaggioda ALn668.1207 » 12/09/2012, 17:02

Interessante.
Può darsi che per quella piccola stazione non fosse opportuno dividere i circuiti, per cui la soluzione vista risulta la più pratica.

Quanto alla nostra "proliferazione" di sezionatori in effetti può sembrare una soluzione migliore, ma non è priva di inconvenienti, complica i circuiti e ha provocato non pochi infortuni mortali stante la necessità di manovrare più sezionatori e di prestare la massima attenzione a dove mettere le mani.

A me hanno insegnato che la semplicità è il miglior modo per minimizzare il rischio, se devo lavorare su un certo impianto preferisco staccar tutto dove è pensabile che uno possa metter le mani, per maggior sicurezza visto che la corrente elettrica è invisibile, inodore, incolore e assolutamente silenziosa.
Per non bloccare la circolazione loro fanno le manovre a spinta.
Indubbiamente uno spettacolo che merita di essere visto, avendone la possibilità.
Paolo
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Messaggioda Giovanni Pighini » 13/09/2012, 8:54

Aggiungerei che più la tensione è bassa, più costano meno i sezionatori (sono più piccoli!), qui la linea è tutta a 2x25kV!
Giovanni
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Messaggioda andm » 13/09/2012, 16:47

Certo che così è più bello da vedere, ma sicuramente la nostra soluzione è più pratica; avere più sezionamenti è sicuramente meglio, senza togliere che in casi dubbi si può comunque levare tensione a tutto.
Un altro esempio di partenza a spinta e quella dei merci a Chiasso, lato monte olimpino 2: in coda una loco diesel svizzera spinge fino a entrare in galleria, poi si ferma prima di uscire dalla stazione e rientra come manovra, con marmotta. Il DM (credo) di piazzale, quando la titolare è pronta, ordina con radio alla spinta di partire (spinta treno 56234 vai) e solo dopo che inizia a spingere, la loco va in trazione.
Andrea
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Messaggioda ALn668.1207 » 13/09/2012, 19:26

Giovanni Pighini ha scritto:Aggiungerei che più la tensione è bassa, più costano meno i sezionatori (sono più piccoli!), qui la linea è tutta a 2x25kV!


L'isolamento richiesto è minore, quindi gli isolatori sono più piccoli, ma le sezioni devono essere più grandi per le maggiori correnti in gioco.
Peraltro gli isolatori non sono così piccoli come si potrebbe pensare, dato che il problema è sempre quello di impedire che si mantenga un eventuale arco di scarica che nella CC è particolarmente difficile da spegnere.
Un isolatore vecchio tipo delle FS, in porcellana, per i 3 kV CC italiani è grossomodo grande quanto uno per 20 kV 50 Hz normalmente usato per le linee a media tensione dell'ENEL.
Quelli moderni in plastica mi sembrano un poco sottodimensionati, poco durevoli oltre che brutti da vedere (ma l'estetica è una questione relativa)
Inoltre sezionare un circuito in CC è più difficile di uno in CA, le "corna" spegniarco devono essere dimensionate con maggiore abbondanza.
Ne consegue che i sezionatori per i 3 kV CC sono anch'essi belli grossi e, temo, costosi.

Anzi, li ho appena guardati, quelli vecchi FS in porcellana per 3 kV.
Sono grandi come degli isolatori da 30 kV!
Paolo
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Messaggioda Giovanni Pighini » 13/09/2012, 23:54

Aspetta, un conto sono gli interruttori, che devono potersi aprire anche sotto carico, un altro sono i sezionatori che vengono manovrati solo a carico escluso!
Ultima modifica di Giovanni Pighini il 14/09/2012, 9:04, modificato 1 volta in totale.
Giovanni
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Messaggioda Macaco » 14/09/2012, 8:16

I sezionatori di linea ferroviari sono come gli interruttori magnetotermici installati nelle nostre case. "Scattano" (ovvero si aprono) in presenza di carico eccessivo. Mi ricordo che alla comparsa delle pime "tartarughe", in alcune tratte, ne veniva esclusa la contemporanea circolazione in servizio ai treni per evitare lo scatto dei sezionatori.
Gaetano.
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Messaggioda Giancarlo Giacobbo » 14/09/2012, 9:00

Scusate se questa volta il pignolo lo faccio io sul significato dei termini. I "sezionatori" sono dei dispositivi che servono a separare elettricamente fra loro vari circuiti elettrici e non sono fatti per essere aperti sotto carico. Gli "interruttori", invece, sono fatti per essere aperti sotto carico ma non per sezionare due circuiti. Generalmente, quando ci si trova nella necessita' interrompere grosse potenze, gli interruttori vengono montati fra due sezionatori. Questo si fa sia in continua che in alternata. Quelli che si vedono nelle stazioni montati sui pali della linea di contatto, sono dei semplici sezionatori.
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Messaggioda ALn668.1207 » 14/09/2012, 13:50

Il mio discorso si riferiva alle dimensioni fisiche degli isolatori e quindi dei sezionatori, che in ambito FS (e non solo) sono comunque provvisti di corna spegniarco.
Ho alcuni tipi di isolatori e posso farvi vedere delle foto per farmi capire.
Ma forse qui siamo un po' fuori tema.
Paolo
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Messaggioda Macaco » 14/09/2012, 18:05

Giancarlo Giacobbo ha scritto:... Quelli che si vedono nelle stazioni montati sui pali della linea di contatto, sono dei semplici sezionatori.

...che quando "scattano" sotto carico fanno ... scintille e botti. Di notte sembrano fuochi d'artificio. Le sollecitazioni alla linea aerea di contatto (il colpo di frusta) si propagano e si avvertono anche a diversi chilometri di distanza dal sezionatore.
Gaetano.
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Messaggioda andm » 14/09/2012, 18:41

Mi trovo d'accordo con Giancarlo.
Il sezionatore ha la sola funzione di isolare una porzione di circuito rispetto ad un'altra, mantenendo una separazione fisica e visibile fra i contatti tale che anche una eventuale sovratensione non inneschi l'arco. La principale funzione dei sezionatori è permettere di lavorare su un circuito lasciando in tensione il resto.
Se si tenta di aprire un sezionatore mentre passa corrente, si innesca l'arco che permane fino alla fusione delle parti che resistono a temperatura inferiore.
Poi ci sono gli "interruttori di manovra": permettono di aprirsi mentre passa una corrente corrispondente, al massimo, al carico maggiore che il circuito può portare: in casa i banali pulsanti per accendere e spegnere la luce sono "interruttori di manovra": al massimo possono aprirsi interrompendo 10A. (una lampadina da 100W consuma circa 0,5A). Se l'interruttore di manovra garantisce anche il sezionamento, si chiama "interruttore di manovra-sezionatore". I sezionatori di cui stiamo parlando sono muniti di corna, quindi sono in grado di interrompere una corrente di una certa entità.
Poi ci sono gli interruttori, in grado di interrompere una corrente di guasto, molto maggiore: in casa ci sono i magnetotermici, capaci di interrompere fino a 4500A (in caso di guasto si hanno circa 1000-600A): in RFI sono gli interruttori extrarapidi installati in sottostazione: non hanno le corna, ma un sistema per allungare l'arco e "soffiarlo" fuori dalla camera di interruzione, attraverso un "caminetto" spegniarco: l'energia che sono in grado di interrompere è molto maggiore.
Inoltre, gli interruttori sono di solito "automatici", cioè hanno un dispositivo per rilevare quando la corrente supera un determinato limite che, in tal caso, provoca l'apertura automatica dell'interruttore.

Nel caso dei sezionatori FS installati nelle stazioni, almento quelli che ho visto finora, le corna non mi sembrano in grado di interrompere una corrente di cortocircuito, e non mi sembra siano muniti di dispositivi che ne provocano l'apertura automatica.

Però non dubito dei ricordi di Gaetano, perciò ci deve essere una spiegazione; certamente se aperti sottocarico, l'arco che si estende fra le corna e poi si spegne ha un certo effetto pirotecnico.
Andrea
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Messaggioda ALn668.1207 » 15/09/2012, 19:53

Giovanni Pighini ha scritto:Aggiungerei che più la tensione è bassa, più costano meno i sezionatori (sono più piccoli!), qui la linea è tutta a 2x25kV!


Metto le foto, per mostrare le dimensioni tipiche di isolatori (tutti d'epoca) FS per 3 kV, confrontati con due tipi per 25-30 kV 50 Hz.

I quattro con "l'elmetto" sono dei modelli per catenaria FS anni '50, quello più a destra è un tipo tedesco standard per 30 kV.

Immagine

Le dimensioni sono praticamente le stesse.

Immagine

Quello in vetro verde è adatto per l'isolamento di linee a 25 kV, il tipo FS è stato usato anche per i sezionatori.

Immagine

Come si vede le dimensioni sono praticamente uguali, il peso è pure superiore per via del pesante cappello in ghisa o addirittura in bronzo, quindi il costo è praticamente confrontabile se non addirittura superiore.
Per farli così ci saranno state ovvie ragioni tecniche dettate dall'esperienza, ovvero garantire l'isolamento nelle difficili condizioni di esercizio con lo sporco che si deposita sulla superficie (fumo e polvere rugginosa) e assicurare la dovuta robustezza per resistere alle sollecitazioni della catenaria.
Quindi pure il sezionatore (ce n'è uno a Bussoleno al Feralp o, meglio, era visibile) risulta un apparecchio di notevoli dimensioni.

Tanto che alcune amministrazioni preferiscono impiegarne lo stretto necessario, evidentemente.
Paolo
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Messaggioda Giancarlo Giacobbo » 15/09/2012, 20:50

Il fatto che sostanzialmente siano molto simili fra loro nonostante che debbano sottostare a tensioni continue e alternate, e' dovuto alla circostanza che mentre in continua se scocca un arco questo non ha la possibilita' di essere spento se non dallo scatto di un interruttore, in alternata, invece, pur essendo la tensione molto piu' alta, passando questa per lo zero elettrico, l'eventuale arco si spegne naturalmente. E' per questo motivo che gli isolatori, nonostante che debbano sottostare a tensioni differenti, dimensinalmente si assomigliano. Le alettature servono proprio per allungare l'eventuale arco.
Giancarlo
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