Quando nel 1972 andai in vacanza al mare con quella che sarebbe divenuta poi mia moglie e con la sua famiglia a San Lucido (CS), sua terra d’origine, conoscevo solo per sentito dire dell’esistenza della linea a cremagliera fra Paola e Cosenza. Mi ripromisi di andare pertanto a fare una escursione nei luoghi che intanto mi erano stati indicati e dove poter vedere il percorso dei binari. Una notte insonne, intorno alle ore 4, la mia attenzione fu attratta da un rumore tipico di uno scappamento di locomotiva a vapore. Era però un rumore che non avevo mai sentito prima, perchè gli sbuffi avevano una frequenza insolita, troppo veloce. Rimasi nel dubbio fino a quando un pomeriggio che ero in visita a dei parenti sparsi sulla montagna ma vicini al binario, vidi scendere verso Paola un treno particolarmente corto, una locomotiva 981 più un vagone misto. Lì capii il perchè degli sbuffi particolarmente frequenti. Il rimbombo dello scappamento risuonava per la campagna e annunciava il passaggio del treno già appena che questo aveva Lasciato la stazione di Falconara Albanese. Durante la giornata si udiva spesso un rumore che io avevo associato ad una macchina agricola, un rumore costante del quale non si capiva la provvenienza ma, man mano che si avvicinava si faceva sempre più forte, fino a quando da dietro una curva spuntava in salita una Aln64 o più raramente una Aln56 della serie 1900. Erano questi i suoni che risuonavano durante la giornata in quella parte di territorio calabrese.
Organizzai una spedizione specifica per scoprire le bellezze di questa linea, visitai la stazione di San Lucido Superiore, (c’è anche San Lucido Marina posta sulla linea tirranica) e lì attesi il passaggio di un treno da Paola, l’arrivo del quale fu annunciato dal rumore dei motori appena impegnata la cremagliera subito fuori Paola. Percorrendo poi la strada montana per Cosenza che costeggia per lunghi tratti la linea, andai a vedere la stazione di Falconara Albanese, punto di arrivo della cremagliera da Paola e quì ebbi il piacere di assistere ad un incrocio fra un treno a vapore da Cosenza con un Aln64 da Paola.
Poiche i tempi di attesa per l’incrocio erano abbastanza larghi, mi feci coraggio e timidamente feci alcune domande ai macchinisti della 981. Domande che riguardavano il funzionamento della macchina che non avevo mai veduto prima da vicino. Furono molto gentili, mi diedero tante spiegazioni e adirittura fecero funzionare da fermo il meccanismo della cremagliera, e mi spiegarono il perchè degli sbuffi veloci, per ogni giro di ruota ne faceva 3 il motore della cremagliera.
Da allora ogni volta che torno in Calabria vado in pellegrinaggio su quello che ora resta di quella linea. Dopo l’apertura della galleria di base e la chiusura della vecchia linea, è rimasto tutto com’era, le erbacce hanno coperto tutto, sono cresciuti alberi fra le rotaie, nella stazione di San Lucido ci vive una famiglia e quella di Falconara è stata depredata di tutto e vandalizzata. Al di là della galleria di valico fino a Cosenza la situazione non è diversa.
Peccato, mi restano solo il ricordi di quei suoni che hanno scandito i giorni delle mie vacanze al mare di quaranta anni fà.
Per chi volesse approfondire la conoscenza della linea vedere quì.
http://www.lestradeferrate.it/mono33.htm