Incidentalità ferroviaria

Spazio dedicato alle linee ferroviarie appartenenti alle FS, alla loro storia e ai loro servizi.

Messaggioda Macaco » 13/12/2015, 20:33

Oggi fa freddo, il cielo non è proprio bello, sono libero da impegni nonnistici e preferisco starmene a casa. Perciò ne approfitto per stare con i "fedeli".
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In quel travagliato periodo non ci furono soltanto le «valorizzazioni» . Si procedette anche a «riorganizzazioni» mirate di alcuni uffici nelle grandi stazioni, declassandone le qualifiche dei dirigenti. Così avvenne anche all' UMR (Ufficio Materiale Rotabile) di una grande stazione di confine di cui ne ero il capo. Il posto, già di Capo Stazione Superiore, venne declassato a Capo Stazione, ed io, dopo tanto tempo, ritornai a fare il Dirigente Movimento, per giunta in un impianto dove non avevo mai svolto tali mansioni. Non mi lasciarono scelta. Un solo pomeriggio di tirocinio e poi in turno nei successivi mattina e notte. Mi feci coraggio dando fondo a tutta la passata esperienza ferroviaria accumulata negli anni ed accettai di fare il DM Esterno alle dipendenze di un DM Interno, un giovane pari grado (Cs Superiore), meno anziano di carriera ma del posto. Per ragioni a me sconosciute, nel turno di notte come DM Interno mi toccò un altro giovane Cs Superiore, di fresca nomina e, per giunta, proveniente da una piccola stazione a stretto contatto con la confinate rete ferroviaria estera. Non seppi mai se ci fu uno sbaglio da parte della Segreteria nello stilare i turni, oppure era un tremendo tiro mancino nei miei confronti o contro il collega neo-promosso. Fatto sta che il traffico notturno, specialmente merci, era consistente. Il cambio dei locomotori, sotto le diverse tensioni, veniva fatto da due distinte locomotive permanenti di manovra sotto la direzione di un Capo Manovra. Lo scambio dei dispacci con i due posti di deviatori a terra era notevole. Il ricovero dei materiali viaggiatori, per i primi treni del mattino, era molto impegnativo dovendoli posizionare, già con il locomotore in testa e secondo l'ordine cronologico di partenza, in due soli binari muniti di marciapiedi. Comunque ci trovammo entrambi non abituati a gestire quelle situazioni. Non ci perdemmo d'animo. Contrariamente a quanto previsto dalle disposizioni di servizio ci suddividemmo i compiti. Lui si occupava del lato Nord mantenendo i rapporti con la rete ferroviaria estera ed io mi interessavo di tutto il movimento lato Sud. Se aggiungiamo che la linea, sia a Nord che a Sud, era a semplice binario con il BEM, potete ben immaginare come si ballava. Per nostra grande fortuna i due Appositi Incaricati, le due squadre di manovra, il Capo Manovra, nonché il deviatore di tettoia erano molto esperti e noi ci affidammo completamente a loro interessandoci solo di gestire la circolazione. All'ora del cambio, sei del mattino, eravamo completamente cotti ma soddisfatti per aver fatto fronte e risolte tante situazioni lavorative a cui non eravamo avvezzi, ma soprattutto sollevati per non aver causato né danni e né ritardi.

Ma adesso faccio due domande ai «fedeli» più smaliziati.

- Se da quella situazione ne fosse scaturito un incidente, con morti e feriti, il magistrato avrebbe tenuto in debito conto le concause che avrebbero portato gli operatori a sbagliare, cercando nel contempo altri corresponsabili?

- Gli inquirenti ferroviari avrebbero evidenziato, e segnalato alla magistratura, il disagio oggettivo ed ambientale in cui vennero a trovarsi i due Dirigenti Movimento?

Vi lascio a pensare e vi rimando al racconto delle prossime esperienze in tema.
Gaetano.
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Messaggioda Macaco » 14/12/2015, 19:19

Un collega, Cs Superiore Titolare di una piccola stazione e già avanti con gli anni, si lascia tentare dalla «valorizzazione» e va a prendersi la nomina di Cs Sovrintendente coprendo il posto di DM Interno in una grande stazione. Questo impianto era un importante nodo con elevato traffico ed un imponente banco ACEI. Dalla linea principale, d.b. e B.A., si diramava una linea a d.b., con BEM, servente il capoluogo di provincia ed un'altra linea a s.b., con BEM, facente capo ad una stazione internazionale. La stazione, servente una linea internazionale che collegava il capoluogo di regione con un importante transito alpino, era inizio e termine di corsa non solo di molti treni viaggiatori locali ma anche di parecchi treni merci. Anzi, a quei tempi, la circolazione dello Scalo era regolata da un altro Dirigente Movimento. E, come ciliegina sulla torta, vi era anche una cabina ACE con deviatore ed un altro posto a terra retto da Apposito Incaricato. Una bella stazione veramente. C'era di tutto.
Il nostro collega, da giovane aveva operato in quella stazione e ci tornò con piacere. Gli mancavano pochi anni alla messa in quiescenza e qualche soldino in più sulla pensione non dispiaceva. Però il poveretto non aveva tenuto conto di due importantissimi fattori.

- Erano anni che non faceva più i turni in terza (Pomeriggio-Mattina-Notte). Da Cs Titolare, nella piccola stazione, faceva pochi turni al movimento e mai di notte. Il suo fisico, non più giovane, ormai si era abituato a ritmi di lavoro più tranquilli.

- I volumi di traffico in quella stazione erano enormemente cresciuti rispetto a quando, anni addietro, vi operava prima di andare a fare il Cs Titolare sulla linea diramata a semplice binario.

Fatto sta che il nostro collega dopo solo pochi turni ebbe un ictus che poco alla volta lo portò alla tomba.

Non ci è dato sapere quanto peso ebbe la «valorizzazione» nella triste sorte del collega.

Altri due interventi e chiudiamo la nostra «inchiesta».
Gaetano.
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Messaggioda Macaco » 15/12/2015, 17:44

Qualche anno dopo, da DCO sulla linea diramata a s.b. di quella stazione, ebbi modo di verificare, ancora una volta di persona, quanti danni provocavano ancora quelle «valorizzazioni». Si era in presenza di uno «scarrucolamento» delle qualifiche, dal basso verso l'alto, a causa delle promozioni e conseguenti trasferimenti. Si procedette perfino a rapidi corsi di «abilitazione al movimento» aperti non solo agli Assistenti di Stazione ma anche ai Deviatori, Manovratori ed Ausiliari. Il bello era che quasi tutti venivano abilitati e chiamati a coprire posti di organico rimasti vacanti a causa dei traslochi verso altri impianti e/o altre mansioni. Così moltissimi maturavano sul campo le promozioni di cui si era già parlato prima (Mansioni Superiori - articolo 13/legge 300-70/Statuto dei Lavoratori). Tra costoro non mancavano quelli bravi, svegli e preparati vuoi per indole personale e/o per professionalità maturata. Però, nella massa si prelevarono tutte le «risorse umane» necessarie alla continuazione del servizio senza una rigorosa selezione.

In particolare ricordo ancora quei DM Esterni che mi chiedevano le ore di partenza di treni che erano gli erano passati sotto il muso e di cui non erano riusciti a farne la pronta registrazione.

Mi spiego meglio.

Una recente innovazione tecnologica permetteva di ricevere, sul monitor della postazione DCO, l'orario di immissione dei treni nella tratta da me gestita.

Ritornando al DM Esterno il suo compito principale, oltre al presenziamento, era quello di annotare sul registro mod.M.42 - Rapporto sul Movimento dei treni - tutti gli orari di arrivo, partenza o transito dei treni circolanti in quella importante stazione. Occorreva anche calcolarne gli eventuali ritardi.
Orbene succedeva che qualche agente non riusciva a star dietro a quelle registrazioni e a quei calcoli. Proprio così. Potrebbe sembrare strano ma qualche treno «si perdeva» e si veniva a cercarne «la traccia del passaggio» nei tabulati elettronici del DCO.

Questo succedeva specialmente a quei DM nuovi di quella stazione, abituati in altri impianti con meno treni o con traffico più diluito nell'arco delle 24 ore. Più difficoltà ancora avevano gli agenti provenienti da altre qualifiche inferiori, poco allenati a monitorare quella intensa circolazione, alle scritturazioni ed al calcolo mentale rapido dei ritardi.
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Messaggioda Macaco » 17/12/2015, 19:11

Cari amici del Bar. Con questo intervento chiudo la mia "inchiesta" o "processo indiziario" come meglio vi piace definirlo. Torno a ripetervi che non ho avuto la possibilità di "leggere le carte" . Al tempo del triste evento circolarono tantissime voci nell'ambiente di lavoro. Anche la stampa, come al solito, ci sguazzo alla lunga elaborando e fornendo ai lettori tante verità. Come avete visto io mi sono mosso su due diversi piani. Su quello regolamentare ho dato fondo alle mie esperienze e alle reminiscenze tecniche. Sul piano umano ho solo cercato di illustrare "l'ambiente" entro cui si verificarono gli eventi. Premetto che, volutamente, non ho emesso giudizi categorici. Ho solo fornito probabilistiche chiavi di lettura, di cui me ne assuno piena responsabilia Mi sono sforzato di far capire che il ferroviere, come tutti gli altri lavoratori, non è solo "una macchina pensante" standardizzata ed immessa in un circolo produttivo perfettamente codificato. Ho anche cercato di evidenziare che tanti altri fattori intervengono sia a farlo "lavorare bene" che indurlo all'errore. Solo che l'errore del ferroviere, come di altre categorie lavorative, provoca "morte".

Avrete anche capito che il mio approccio all'incidentalità ferroviaria è un poco diversa da quella di altre pagine del web sull'argomento.

Attendo i vostri commenti.
Gaetano.
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Messaggioda Giancarlo Giacobbo » 17/12/2015, 19:31

Gaetano, la tua analisi deve essere letta con attenzione e digerita per capire le condizioni che hanno portato all'incidente.
Grazie di aver messo a disposizione del BAR la tua esperienza che a chi è appassionato di cose ferroviarie ha aperto uno spiraglio di conoscenze che normalmente sono dedicate agli addetti ai lavori.
Giancarlo
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Messaggioda Macaco » 17/12/2015, 20:40

Per chiarimenti sono sempre ...al BAR.
Gaetano.
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Messaggioda sincrono » 17/12/2015, 21:34

Quanto hai scritto, Gaetano, è una lucida descrizione di un momento poco felice delle nostre Ferrovie di cui anche io sono stato testimone. Situazioni diverse ma tutte legate ad un comune denominatore. La ristrettezza di vedute di una dirigenza ottusa e sempre di più in mani sindacali. Comunque, ritengo che le motivazioni di quell'incidente, rispecchino molto fedelmente, quanto hai scritto. Attendo altri casi.
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Messaggioda Macaco » 19/12/2015, 18:49

Guido, stiamo...elaborando.
Gaetano.
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Messaggioda fas » 19/12/2015, 20:26

INCIDENTE 2


Stazione di XXX, ore notturne.
All'altezza del segnale di protezione (senso dispari) di XXX, lato ZZZ, il locomotore del treno 1 investe l'ultima vettura (cuccette) del treno 2, che deraglia. Un morto e 44 feriti.
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Messaggioda Macaco » 19/12/2015, 20:38

Lo studio dell'incidentalità ferroviaria, fatto con serietà e cognizione di causa, spesso pone di fronte agli addetti ai lavori «rappresentazioni» degne della migliore scenografia di Alfred Hitchcock. Vale a dire che la triste realtà qualche volta supera perfino la truce e contorta fantasia di uno scrittore di libri gialli o di ingarbugliate trame di un romanzo di spionaggio.

Anche io ebbi non poche difficoltà a comprendere quello che un amico, a conoscenza dell'accaduto, mi raccontò anni dopo. Poi, con somma pazienza, riuscii a mettere assieme tutte le tesserine del mosaico. In quell'incidente, oltre all'errore umano, il diavolo ci mise davvero la coda concentrando tutta una serie di circostanze favorevoli al verificarsi del tragico evento.

Cerco di parlarvene e vi chiedo un poco di pazienza se mi addentro nei particolari tecnici. Solo così, forse, riusciremo a comprenderci.

PRIMA CAUSA:

Manovra di uno scambio con CDB (Circuito di Binario) occupato.

Il cdb applicato ad uno scambio serve ad impedire, se occupato, la manovra elettrica delle casse facendo in modo che la parte mobile non possa muoversi. Esiste, però, un tasto di soccorso (Tb) tassativamente piombato che, spiombato ed azionato con le dovute cautele, ne permette lo stesso la manovra. Si fa ricorso a tale tasto quando l'indebita occupazione del cdb è causata da un guasto elettrico al cdb stesso oppure da altra causa. In effetti il Tb esclude la condizione di sicurezza per cui la manovra delle scambio, tramite l'uso del tasto Tb, deve essere fatta sempre previa accurata verifica sul posto di tutto il tratto di binario su cui insiste il cdb (scambio compreso) sia per verificarne la libertà da rotabili e sia per accertare l'integrità del binario, per quanto possibile.
Nel caso in esame il cdb era elettricamente guasto. Così era stato dichiarato dai tecnici degli impianti intervenuti precedentemente nella nottata e che avevano rimandato la riparazione in giornata non disponendo al momento dei pezzi di ricambio necessari.
Per tale ragione si doveva ricorrere al tasto di soccorso Tb tutte le volte che si manovrava quello scambio. Ma la normativa non ammette deroghe. Per quanto illogico possa sembrare, pur sapendo che l'anomala occupazione del cdb dipendeva da un guasto, gli accertamenti sul posto andavano fatti tutte le volte che si ricorreva a quel tasto di soccorso. Cosa che purtroppo non venne fatta.

continua...
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Messaggioda sincrono » 19/12/2015, 20:46

Macaco ha scritto:Anche io ebbi non poche difficoltà a comprendere quello che un amico, a conoscenza dell'accaduto, mi raccontò anni dopo. Poi, con somma pazienza, riuscii a mettere assieme tutte le tesserine del mosaico. In quell'incidente, oltre all'errore umano, il diavolo ci mise davvero la coda concentrando tutta una serie di circostanze favorevoli al verificarsi del tragico evento.


La legge di Murphy, caro Don...
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Messaggioda Macaco » 19/12/2015, 21:19

NO! Guido. Il Don...per necessità pastorale...non può che fare riferimento al "diavolo", alla fallacità umana ed alle "sacre scritture".

Ferroviariamente parlando, poi, dobbiamo tenere in debito conto anche le concause che determinano il concretizzarsi dell'incidente ferroviario, oltre alle cause specifiche individuate nel non avere applicato codificate procedure regolamentari.

Senza scomodare la fisica quantistica cercherò di illustrare, per quanto possibile e con i pochi dati in mio possesso, sia le cause che le concause dell'incidente 2.
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Messaggioda Macaco » 20/12/2015, 9:09

SECONDA CAUSA: conseguente alla prima causa.

Manovra dello scambio sotto l'ultima vettura del treno 2. Vedi anche la terza concausa.

Il treno 2, proveniente dal binario illegale dei dispari, si ferma in stazione (sul binario di corretto tracciato dei treni pari), però l'ultima vettura rimane sullo scambio di ingresso.
Tale situazione non è possibile verificarla dal Q.L. (Quadro Luminoso) sul banco di manovra. L'occupazione del cdb non è attendibile perché, come abbiamo detto il cdb «è guasto» , per cui il DM, non tenendo attendibile quella segnalazione, ritiene il treno regolarmente stazionato entro il binario di corsa dopo aver superato lo scambio di ingresso. Tale convinzione nasce poiché in situazioni analoghe, la normale composizione del treno 2, era largamente «contenuta» in quel binario. (Vedi quarta concausa). In realtà lo scambio si trovava proprio sotto l'ultima vettura, tra il carrello anteriore e quello posteriore per cui, alla ripresa della corsa del treno, la vettura si trovò posizionata su due diversi binari. Cioè il carrello anteriore si trovava (come tutto il treno) sul binario dei pari mentre la «coda» (il carrello posteriore) imboccò il binario dei dispari.

continua...
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Messaggioda Macaco » 20/12/2015, 17:27

PRIMA CONCAUSA.

La stanchezza fisica e psicologica del DM.

Quel DM faceva la terza notte consecutiva, senza un «riposo di turno». Utilizzazione del personale non consentita dal Contratto Collettivo dei Ferrovieri. Ma la necessità di consentire i previsti lavori di manutenzione della linea e la cronica mancanza di personale facevano chiudere un occhio sia ai Superiori che ai Rappresentanti Sindacali. Dall'altra parte a quel DM conveniva lavorare di notte. Di giorno faceva il cameriere, come secondo lavoro. Aveva alla spalle una difficile situazione familiare ed economica.

SECONDA CONCAUSA. Connessa alla prima concausa.

Ausiliario di stazione, parzialmente inidoneo, che non poteva operare tra i binari.

Sempre per mancanza di personale succedevano anche queste cose. Però non è dato sapere se tale inidoneità fosse già a conoscenza del DM all'inizio del turno di notte, o se questa venisse palesata solo quando si trattò di fare i prescritti accertamenti sul cdb guasto, prima di azionare il tasto Tb. Certo è, non potendolo fare l'Ausiliario inidoneo, toccava proprio al DM andare sullo scambio prima di manovrarlo per accertarsi dove era realmente posizionata la vettura. Cosa che non fece.

Per leggerezza? Per stanchezza? O per errata convinzione che il treno fosse stato corto come di solito? Oppure perché l'indebita occupazione di quel cdb dipendeva solo dal guasto dello stesso? Non sappiamo come si giustificò davanti al Magistrato.

continua...
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Messaggioda Macaco » 21/12/2015, 9:10

TERZA CONCAUSA.

Treno 2 proveniente dal binario illegale.

Da tempo, durante le ore notturne, si attuava l'interruzione programmata del binario pari tra YYY e XXX. Di conseguenza il traffico si svolgeva sul solo binario dispari, in senso unico alternato. I treni pari, percorrendo il binario illegale (cioè quello dispari) , a XXX venivano ricevuti ed immessi sul binario pari, per loro legale (quello di sinistra) per poi proseguire in direzione di ZZZ. Una volta entrati in stazione i treni pari, lo scambio di ingresso (lato YYY) veniva riportato in posizione «normale» , per consentire ai treni dispari di proseguire, sul loro binario verso YYY.

QUARTA CONCAUSA.

Treno 2 con composizione maggiorata rispetto a quella normale.

Per affluenza viaggiatori al treno 2, in partenza da una grande stazione intermedia del percorso, vennero aggiunte delle vetture per cui la composizione era più lunga del solito. Ma questo il DM di XXX non lo sapeva.

QUINTA CONCAUSA.

Né il DM e né l'Ausiliario si accorsero dell'anomala posizione dell'ultima vettura del treno 2 dal momento che nel binario deviato, di fronte alla cabina dove si trovavano, sostavano dei materiali rotabili necessari ai lavori in atto.

Per come si svolsero i fatti possiamo concludere che fu l'ultima vettura di coda del treno 2 ad investire il locomotore del treno 1. Forse per tale ragione e per la bassa velocità al momento dell'impatto non si verificarono più tristi conseguenze.
Gaetano.
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