Continuando l'O.T. dell'amico Paolo, riposto un brano della discussione sulle spinte.
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Il guaio era quando la maglia non si sganciava ed il treno affrontava la rampa in discesa oppure un
successivo tratto pianeggiante dove il tracciato permetteva altre velocità di marcia. La PGOS
prescrive una velocità ridotta quando c'è in coda la spinta non collegata al freno continuo (la
spinta sganciabile infatti non è collegata con il sistema frenante del treno). In più ai miei tempi le
spinte erano fatto con le E.626 la cui velocità massima consentita non superava i 95 km/h. Immaginate
quindi la strizza che si prendevano i macchinisti di coda quando restavano attaccati al treno ed il
macchinista di testa, non accortosi del mancato distacco, ingranava la quarta. Allora non
esistevano i cellulari e l'unico modo per farsi sentire era quello di emettere ripetuti fischi. Ma se
neppure ciò sortiva l'effetto voluto, i poveri macchinisti raccomandavano l'anima al Signore fino a
quando il treno non fosse stato fermato. Qualche volta io li ho visti dopo quella brutta esperienza:
la faccia tirata e bianca come un cencio.