da Macaco » 04/01/2012, 15:01
Contrariamente a quanto detto ieri entro subito nel merito della modulistica.
Un paio di precisazioni su quanto scritto sopra. Ogni modulo, ogni documento delle FS del passato avevano una loro ragione d'esistere. E' vero che ve ne erano una infinità (della serie M, Ci, Ch, Ag, Tv, L, R,) ma il tutto era volto ad una perfetta funzionalità in quanto ogni operazione, ogni scritturazione, ogni registro era il risultato di una attenta ed accurata analisi delle varie fasi programmatiche del lavoro da farsi.
I moduli ed i registri finivano per essere dei veri e propri strumenti di lavoro nonché linee guida a cui ci si doveva attenere.
Qualcuno storce il muso e parla solo di burocrazia e di consumo inutile di carta. Io ribatto che tutta la modulistica, oltre alle ragioni accennate, serviva appunto per evitare spreco di carta, energie e tempo. Le ferrovie di allora non si potevano permettere un esercito di scrivani amanuensi. Le scritturazioni da fare dovevano essere poche ma nello stesso tempo dovevano essere essenziali, precise e leggibili. Ricordiamoci che le macchine da scrivere non erano poi tanto diffuse e le segretarie dattilografe erano privilegio solo dei funzionari degli Uffici Superiori. Quindi i moduli avevano, per ogni singola destinazione ed uso, una consistente parte già stampata. Oggi è la stessa medesima cosa. Nella memoria dei pc esiste la mascherina e l'operatore provvede ad inserirvi solo i dati richiesti. Poi un clic ed il modulo viene fuori dalla stampante. E vi assicuro che oggi si consuma più carta di quanta se ne consumasse nel passato perchè la fornitura di quei moduli del passato era severamente controllata ed aveva una verifica annuale nel momento che se ne richiedeva il reintegro delle scorte. C'era inoltre il duplice vantaggio di non fare uso della carta di fine cellulosa (adatta a fax e stampanti) ma della semplice carta magari riciclata.
Altra considerazione importanza era l'archivio e la conservazione dei documenti. Esistevano delle pubblicazioni denominate "Massimario di scarto" dei vari moduli in cui era specificato, per singolo documento, il periodo di conservazione. Mi ricordo ancora della grande quantità di scatoloni che ogni anno consegnavamo alla Croce Rossa, invece di mandarli al macero, per la successiva vendita a loro cura alle varie ditte di riciclaggio carta, utilizzando i relativi proventi per le opere di assistenza.
Per dovere d'informazione, la maggior parte di quei moduli, veniva prodotta da varie tipo-litografie F.S. ed i moduli stessi veniva stoccati nei sei grandi Magazzini Approvvigionamenti (Torino, Bologna, Roma, Napoli, Palermo e Cagliari) a cui si rivolgevano le singole stazioni, seguendo un complicato iter procedurale.
Se vi interessa possiamo fare una lunga carrellata dei vari moduli che hanno interessato la circolazione dei treni nelle passate epoche.
Gaetano.
Scusatemi. Io appartengo al passato delle FS. Non sono ingegnere e sono contrario al cazzeggio...ferroviario.