Servizi Commerciali: figli di un Dio Minore.

Spazio dedicato agli argomenti riguardanti le ferrovie italiane in generale

Messaggioda Macaco » 02/01/2012, 13:38

Giovanni Fvm ha scritto:Sono ricordi importanti.
Secondo voi, visto che si è detto che guardare ai bilanci è stato un male per le ferrovie (e condivido questa tesi), vi chiedo: questi servizi erano in perdita? Oppure si è semplicemente preferito spostarli su altri vettori di trasporto per dare meno spese ma anche meno guadagni al treno?
Per altro il trasporto di merci non solo come avviene oggi verso interporti e grandi scali, ma anche verso piccole destinazioni, era un servizio che dava molta più ragion d'essere a tante ferrovie che vanno scomparendo... per non parlare della posta...


Segui tutta la discussione. Se non hai trovato in essa risposte alle tue domande ne possiamo parlare meglio. Alla fine, però. :)
Gaetano.
Scusatemi. Io appartengo al passato delle FS. Non sono ingegnere e sono contrario al cazzeggio...ferroviario.
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Messaggioda Taurus 541 » 02/01/2012, 14:30

Lo farò Don! ;)
Gabriele
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Messaggioda Macaco » 02/01/2012, 17:11

Per tutte i tipi di spedizioni la trafila era quasi sempre la stessa. Si passava ai vari prontuari. Quello per individuare la esatta denominazione della stazione destinataria e se questa era abilitata ad accettare la merce. Si andava a calcolare la distanza che era differente da quella utilizzata per la tassazione dei biglietti. Poi si procedeva alla quantificazione dell'importo da riscuotere facendo una netta distinzione tra imponibile, IVA ed arrotondamento. Vi risparmio altre tasse od oboli. Questo, ovviamente, per le merci in porto franco. Poi si passava alla fase prettamente contabile e di registrazione. Altre scritturazioni venivano fatte per la consegna al vettore (treno o camion). Per la merce in arrivo in porto assegnato il procedimento di tassazione, registrazioni contabili e scritturazioni subivano lo stesso iter. Piccola chicca che oggi sarebbe impensabile: non tutte le stazioni avevano le macchine calcolatrici. Se c'erano erano ancora quelle meccaniche a manovella. Perciò carta, matita e...calcolo mentale rapido, come i verdumai dei mercatini rionali di un tempo.
Per quanto riguarda gli animali ho avuto a che fare con una grande quantità di trasporti in arrivo di pulcini vivi e cavie da laboratorio. Allertati dalle stazioni di transito o di carico di questi trasporti, provvedevamo ad avvisare i destinatari per un pronto ritiro merci ad evitare di sentire per ore ore il penetrante pio...pio o il non meno fastidioso squittio.
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Messaggioda andm » 02/01/2012, 17:43

Dèn - dèn... suona il Bem.
Pio - pio... rispondono i pulcini...
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Messaggioda Macaco » 02/01/2012, 17:53

Scherza tu. Spesso si lasciavano sul maciapiede i carretti pieni di quelle scatole di pulcini...ad allietare i viaggiatori. Non potevi fare altro.
Gaetano.
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Messaggioda E 645 063 » 02/01/2012, 18:09

Macaco ha scritto:Scherza tu. Spesso si lasciavano sul maciapiede i carretti pieni di quelle scatole di pulcini...ad allietare i viaggiatori. Non potevi fare altro.

se si facesse una cosa simile oggi ci sarebbe da beccarsi una denuncia per attentato alla salute pubblica :lol: ......come ci siamro ridotti :roll: .....
Il fischio della locomotiva è sinonimo di civiltà...............
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Messaggioda ioannesg » 02/01/2012, 18:12

Chiamavate a raccolta tutti i gatti del paese...
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Messaggioda Macaco » 03/01/2012, 14:04

Entro, solo per un attimo nel delicato e difficile compito relativo al rinnovo dell'assegno annuale degli stampati e del materiale di consumo da inoltrare ai Magazzini Approvvigionamenti. Mi riservo di parlarne più diffusamente in altra occasione Tutto aveva un numero di codice e guai a sbagliare nella richiesta. Ti veniva fornito ciò che non ti serviva mentre, per lavorare, eri costretto ad elemosinare in giro facendo anche magre figure.
Per fare la colla ci fornivano delle pietruzze di cui non saprei dire di quale sostanza fossero. Poteva essere anche colla di pesce. Mi ricordo che con l'acqua calda si otteneva dell'ottima colla, mentre la gommallina in polvere non aveva un alto potere adesivo. Di colla se ne consumava parecchia. Su tutti i colli venivano incollate le prescritte etichette. Anche allo sportello della biglietteria c'era il barattolo della colla sempre pronto ed a portata di mano: l'abbonamento vecchio veniva incollato alla matrice di quello nuovo e non c'era un solo tipo di abbonamento. Ho avuto modo di emettere diversi tipi di abbonamenti tutti facoltativi e regolarmente compilati a mano (per lavoratori, settimanali, quadrisettimanali e mensili, per studenti, per ragazzi, nonchè normali abbonamenti senza riduzione, ecc..). Le pinzatrici erano di là da venire.
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Messaggioda Macaco » 04/01/2012, 15:01

Contrariamente a quanto detto ieri entro subito nel merito della modulistica.

Un paio di precisazioni su quanto scritto sopra. Ogni modulo, ogni documento delle FS del passato avevano una loro ragione d'esistere. E' vero che ve ne erano una infinità (della serie M, Ci, Ch, Ag, Tv, L, R,) ma il tutto era volto ad una perfetta funzionalità in quanto ogni operazione, ogni scritturazione, ogni registro era il risultato di una attenta ed accurata analisi delle varie fasi programmatiche del lavoro da farsi.

I moduli ed i registri finivano per essere dei veri e propri strumenti di lavoro nonché linee guida a cui ci si doveva attenere.

Qualcuno storce il muso e parla solo di burocrazia e di consumo inutile di carta. Io ribatto che tutta la modulistica, oltre alle ragioni accennate, serviva appunto per evitare spreco di carta, energie e tempo. Le ferrovie di allora non si potevano permettere un esercito di scrivani amanuensi. Le scritturazioni da fare dovevano essere poche ma nello stesso tempo dovevano essere essenziali, precise e leggibili. Ricordiamoci che le macchine da scrivere non erano poi tanto diffuse e le segretarie dattilografe erano privilegio solo dei funzionari degli Uffici Superiori. Quindi i moduli avevano, per ogni singola destinazione ed uso, una consistente parte già stampata. Oggi è la stessa medesima cosa. Nella memoria dei pc esiste la mascherina e l'operatore provvede ad inserirvi solo i dati richiesti. Poi un clic ed il modulo viene fuori dalla stampante. E vi assicuro che oggi si consuma più carta di quanta se ne consumasse nel passato perchè la fornitura di quei moduli del passato era severamente controllata ed aveva una verifica annuale nel momento che se ne richiedeva il reintegro delle scorte. C'era inoltre il duplice vantaggio di non fare uso della carta di fine cellulosa (adatta a fax e stampanti) ma della semplice carta magari riciclata.

Altra considerazione importanza era l'archivio e la conservazione dei documenti. Esistevano delle pubblicazioni denominate "Massimario di scarto" dei vari moduli in cui era specificato, per singolo documento, il periodo di conservazione. Mi ricordo ancora della grande quantità di scatoloni che ogni anno consegnavamo alla Croce Rossa, invece di mandarli al macero, per la successiva vendita a loro cura alle varie ditte di riciclaggio carta, utilizzando i relativi proventi per le opere di assistenza.

Per dovere d'informazione, la maggior parte di quei moduli, veniva prodotta da varie tipo-litografie F.S. ed i moduli stessi veniva stoccati nei sei grandi Magazzini Approvvigionamenti (Torino, Bologna, Roma, Napoli, Palermo e Cagliari) a cui si rivolgevano le singole stazioni, seguendo un complicato iter procedurale.

Se vi interessa possiamo fare una lunga carrellata dei vari moduli che hanno interessato la circolazione dei treni nelle passate epoche.
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Messaggioda andm » 04/01/2012, 18:44

Bè, io sono a tutt'orecchi (o meglio a tutt'occhi...).

Sul fatto del risparmio di carta, sono d'accordo.
Anche al di fuori della ferrovia: si stampano quintali di carta che nessuno legge solo per il fatto che il computer è in gradi di generare in poco tempo documenti mostruosi, che fanno molta scena, ma che contengono una quantità di informazioni utili molto ridotta.
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Messaggioda Macaco » 04/01/2012, 21:02

Sulla scia dei ricordi, prendendo spunto anche da ciò che scrivono gli altri (che mi aiutano a ricordare), cerco di rappresentarvi ciò che era prima la ferrovia e la sua capillarità nel trasporto delle merci. Oggi vi parlo di una scelta scellerata fatta con la riforma delle spedizioni a Messaggerie. Le FFSS decisero che una buona parte dei colli, sulle piccole e medie distanze, non dovevano viaggiare più col treno.
Si ebbe subito una drastica riduzione di personale: nei bagagliai restano in servizio il CT e l'assistente viaggiante; via tutta la squadra di scarichini.
Le composizioni si riducono: basta solo il bagagliaio per i Colli Espressi ed i Bagagli; via dai treni viaggiatori i carri misti per i colli.
Scompaiono i treni raccoglitori delle Messaggerie: non c'è più il carico e lo scarico dei misti in colonna treno (con spiombatura e ripiombatura ad ogni apertura dei carri); rimangono i treni raccoglitori ma solo per i trasporti a carro completo.
Però nelle stazioni (anche nelle piccolissime) rimangono ancora attivi i trasporti delle Piccole Partite. Ma come viaggiano? Sulla strada, ovviamente. Ne avevo fatto già un piccolo cenno, parlando dei circuiti camionistici gestiti dall'Istituto Nazionale Trasporti (qualche giorno, forse, spenderò delle righe su questo "glorioso" carrozzone).
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Messaggioda Giovanni Fvm » 04/01/2012, 22:32

E' proprio quello che hai riportato su quest'ultimo messaggio che mi fa più male (non per colpa tua ovviamente :) ) . Decidere di inviare la maggior parte dei colli con altri mezzi fu l'inizio di un grave declino in quanto si smantellava un centenario sistema già efficiente (come hai raccontato) per consegnarsi in pasto ai camion. L'inevitabile potenziamento di quest'ultimo sistema di trasporto ha inevitabilmente portato via alla ferrovia anche le merci più grosse negli anni successivi.

Esco leggermente dall'argomento per dirvi che, osservando negli ultimi tempi le ferrovie americane ed il ruolo che hanno nel trasporto merci (seppur a prezzo di non averne molto passeggeri) mi domando quale sia veramente la situazione peggiore: è meglio andare in auto ed aereo ma portare le cose che "veramente pesano" con il treno, oppure intasare le autostrade di potenziali "bombe a orologeria" ma abbuffarsi di treni veloci e regionali?
La soluzione ovviamente non è nessuna delle due, ma a scegliere per forza, cosa preferireste?
Mi scuso per essere uscito dall'argomento, potete continuare con i colli (per altro è molto interessante).
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Messaggioda Macaco » 04/01/2012, 22:46

Porta pazienza Giovanni ed armati di ...fil di ferro. Ne avrai cose ...pesanti...da mandare giù e digerire. ;)
Gaetano.
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Messaggioda andm » 04/01/2012, 23:23

Ecco, a questo punto mi chiedo: ma come mai?
A chi tornava utile spostare queste spedizioni su strada?
Andrea
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Messaggioda Macaco » 04/01/2012, 23:35

Porta pazienza anche tu Andrea. Tutto vi sarà più chiaro quando vi farò la completa storia dell'INT. Tu ben sai che le mie prediche sono...lunghe e barbose. Ti ricordi cosa dicevano a Luino? :D
Gaetano.
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