Parto sempre dal presupposto che ci sia una ragione per tutto in ferrovia. E che questa ragione sia più che parte frutto di valutazioni tecniche, economiche e di esperienze passate. Ma certi fatti sono spiazzanti.
il treno IC 624 è uno degli IC che percorrono l'adriatica e che sono stati con l'ultimo orario limitati a Bologna invece che Milano. Con questa innovazione il povero 624 si trova a percorrere solo la tratta Pescara Bologna, configurandosi come uno degli IC con percorrenza più bassa. Ha inoltre una composizione di sole 6 Z1, quasi tutte rinnovate (progetto IC 270 o numeri simili non ricordo) ed una E 444R.
Ma non basta. Esso impiega quasi 5 ore per coprire 351 km ad una media di poco più di 70km/h su una linea che è a doppio binario, più che parte rettilinea, banalizzata e con marcia parallela. Detto così può sembrare normale, ma, avendolo usato ieri mi sono accorto che:
-impiega 25 minuti più dei regionali che fanno più fermate (tratta Fano Bologna)
-è stato fermo 3-5 minuti per OGNI fermata ed addirittura a Pesaro 11 minuti, senza accumulare nessun ritardo alla stazione successiva. Pensate che con 11 minuti di sosta a Pesaro, a Riccione era in orario!
-per finire è arrivato a Bologna con 16 minuti di anticipo.
-le frenate e le accelerazioni erano degne di una VERA tartaruga e non del locomotore con tale nome, segno evidente che i macchinisti, data la traccia, faticavano a non superare i limiti loro imposti.
Ora mi chiedo: quale è lo scopo di questo? perchè si stralungano all'inverosimile i tempi di questo ma anche di altri treni fino a livelli incredibili? Ma ancora: perchè ha sole 6 vetture che nonostante i pessimi tempi di percorrenza erano piene fino all'ultimo posto?
Ora, cercando di capire tutte le motivazioni che ci saranno, vi chiedo, secondo voi, perchè avviene questo?