Moretti a Porta a Porta, situazione delle ferrovie italiane

Spazio dedicato agli argomenti riguardanti le ferrovie italiane in generale

Messaggioda Giancarlo Giacobbo » 07/02/2012, 16:04

Non so se qualcuno ha veduto ieri sera "Porta a porta".
http://www.rai.tv/dl/replaytv/replaytv. ... 02-06&vc=1
A voi i commenti.
Giancarlo
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Messaggioda pasquino » 07/02/2012, 18:30

Cosa dite delle dichiarazioni di Moretti a Porta a porta? A me in gran parte sono sembrate molto pro domo sua.
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Messaggioda Giovanni Fvm » 07/02/2012, 23:11

Fino a che ha spiegato la dinamica delle cose... ci sta pure. E' vero che la causa è il metro di neve, il ghiaccio sui cavi e gli alberi (non di FS, o almeno non tutti). E' vero anche che non sono rimasti 25 ore vicino Tivoli. Ha spiegato la differenza tra treni soppressi e treni tolti per il piano neve (cosa a molti non chiara) paragonandoli alla circolazione stradale: "non penso che circolino il 100% delle auto" ha detto. Vero anche che non sono state chiuse intere linee fondamentali.
Quello che non ha detto è che avrebbe potuto mandare i locomotori raschiaghiaccio (se ci fossero); o che gli uomini andati a recuperare i treni oltre che dover fornteggiare gli indubbi problemi presentatisi potevano essere ad esempio di più; che Bologna oltre che reggersi sui ferrovieri che "resistono" in quelle condizioni poteva essere munita di maggiori attrezzature.
La mia modestissima opinione è che Mauro ha detto cose vere, limitandosi però a dire solo quelle. Altra cosa che ci tengo a sottolineare è che, in questa occasione, non abbia sfigurato, per un motivo molto semplice: non è sulla neve che ha fatto gli errori più gravi. Ci sono cose molto più gravi e molto più dannose dei treni fermi 6 ore e che non vengono dette in TV, ne ora ne mai. Gli impresenziamenti delle stazioni, gli accantonamenti precoci dei rotabili, soppresioni di linee e corse (non per neve, ma definitivamente) la svendita del patrimonio immobiliare ecc...
Fino a che la stampa e, come mi mostrate, anche gli appassionati, lo attaccheranno solo dove ha (passatemi il termine) "ragione" lui resterà dove sta.
Mi auguro solo che almeno qualcuno di voi comprenda il messaggio, non sono per Moretti, ma penso che le critiche debbano essere fatte dove serve, se no è tutto "grasso che cola" per lui.
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Messaggioda tric&trac » 08/02/2012, 0:51

....la prendo come al solito alla larga.......quando ero ragazzo/bambino mi ricordo che dalle mie parti si usava sovente dire "e volevamo pure vincere la guerra?!?" a seguito di comportamenti/atteggiamenti/discorsi fatti da persone non molto illuminate dalla ragione.

Ma finalmente intravedo un barlume di speranza.....le persone giuste per vincere la guerra ci stanno!

Ahhhhh "comm'è bello stu bbarrr!!!" e che bella gente ci sta! Il mio modesto;ma affamato, intelletto si sta finalmente nutrendo di "cibarie genuine".

Non è che voglia offendere chi con il suo operato (in tutti i settori) sta inquinando tutto il pianeta (e non mi riferisco certamente al solo aspetto ambientale); ma certamente intendo incoraggiare chi ha centrato l'obiettivo sperando che quanto prima si possano contrastare determinati modi di fare (e/o di "non-fare").
Grazie Giovanni, e grazie a tutti quelli che in modo puntuale, obiettivo, inteligente e colmo di stile e "buona-creanza" riescono a vedere e poi spiegarci dove risiede veramente il problema.

E t&t
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Messaggioda pasquino » 08/02/2012, 18:41

Da ingenuo appassionato chiedo agli esperti: il sostanziale impoverimento del servizio ferroviario in Italia in che misura è attribuibile a scelte di Moretti; alla tendenza, inevitabile o eccessiva ?, ad affidarsi all'automazione; a processi di ristrutturazione aziendale sbagliati o mal realizzati; agli sprechi del passsato; ad un management incapace o pavido; ai mancati investimenti da parte del potere politico; all'incuria di molti utenti del servizio (perché no ?).
In altre parole sono proprio inevitabili: il mancato presenziamento delle stazioni (non proprio ospitali, spesso infrenquentabili in ore notturne); l'abolizione delle sale d'aspetto (non per gli utenti del "club" Frecciarossa), la rete snella; la svendita del patrimonio (vedi ultime notizie su Venezia); la riduzione della manutenzione; i cessi dei treni o delle stazioni troppo spesso chiusi o inagibili; una comunicazione aziendale da regime e poco rispettosa degli utenti (spesso non esiste, quando serve); la riduzione del traffico merci (i camion intasano strade e autosrade e tengono in ostaggio il paese - vedi Sicilia); l'incuria, anche estetica, delle stazioni; la soppressione, per lenta, e provocata, consunzione di tante linee ferroviarie; ecc. ecc.. A chi si deve tutto questo? So che occorrerebbe un trattato per dirimere il tutto, però qualche idea la possiamo mettere in comune anche qui.
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Messaggioda Giovanni Pighini » 08/02/2012, 20:23

Certo, che se ricominciamo a sparare sull'AD delle Ferrovie dello Stato (Italiane) non andiamo lontani.
Secondo me si deve partire dall'inizio:
-la politica italiana tra le tante cose di cui se ne frega annovera le ferrovie: cosa sono e a cosa servono penso non lo sappia quasi nessuno delle persone "al potere".
-le FS tanto adorate da molti nostalgici erano un pozzo senza fine di fondi pubblici (fondi per ripianare l'esercizio in perdita+altri 2 tipi di finanziamenti per ripianare ulteriormente il bilancio), da questo punto di vista i politici le conoscevano bene le FS e le usavano questo carrozzone per usarle come ammortizzatore sociale (assumendo addetti professionisti delle fotocopie,....)
-L'Unione Europea spinta da stati ben più "ferroviari" del nostro (ma non dalla Francia!) ha imposto di porre fine a questo carrozzone e a incominciare una gestione (economicamente) responsabile delle ferrovie al fine di rilanciare il trasporto ferroviario: mezzo decisivo sia dal punto di vista economico sociale (trasporto sicuro (lotta alla mortalità sulle strade), rapido e comodo anche per il merci) per cui era necessario raggiungere una struttura che attirasse l'interesse del mondo economico
-L'Italia con difficoltà ha risposto a questa sfida facendo quello che l'UE imponeva, ma senza aumentare per questo l'interesse nei confronti delle ferrovie (e del trasporto pubblico)
-in modi piuttosto bruschi la dirigenza FS ha incominciato ad adeguarsi alle direttive (economiche) imposte dai governi portando a casa timidi risultati (economici)
-per le categorie commerciali nei quali non è possibile raggiungere un risultato economico in attivo lo stato/regioni hanno mantenuto il dovere di effettuare contratti di servizio con le FS o altre imprese ferroviarie erogando sempre così pochi soldi (sembra che solo la Polonia paghi nell'UE di meno per i contratti di servizio) da rendere impossibile l'appetibilità economica di questi servizi. E se poi, come da italica tradizione, i committenti neanche pagano i servizi che Trenitalia svolge (con la qualità nota a tutti noi) allora che cosa si può sperare?
-sul trasporto merci come fanno le ferrovie a competere con camion super aiutati? Come è possibile che costi di meno mandare merci in camion da Reggio Calabria a Monza che in treno? Come è possibile che i camion siano ammessi a circolare sulla Firenze-Bologna o sull'autostrada del Brennero senza neanche limiti di peso che li scoraggino?

I treni nord-sud sono stati tagliati per la "cattiveria" di Moretti o perché il ministero dei trasporti ha chiesto una revisione del contratto di servizio universale (trasporto a lunga percorrenza) perché non c'erano soldi?
E per tornare in tema neve, qualcuno perderà il posto per i disagi (non tutti ma quelli evitabili) causati dalle nevicate di questi giorni? O la politica continuerà a tenere buoni i camionisti, a pagare in ritardo e meno i treni effettuati da TI? Perché dovrebbe cambiare qualcosa?
Giovanni
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Messaggioda E 44 » 08/02/2012, 22:15

pasquino ha scritto:Da ingenuo appassionato chiedo agli esperti: il sostanziale impoverimento del servizio ferroviario in Italia in che misura è attribuibile a scelte di Moretti; alla tendenza, inevitabile o eccessiva ?, ad affidarsi all'automazione; a processi di ristrutturazione aziendale sbagliati o mal realizzati; agli sprechi del passsato; ad un management incapace o pavido; ai mancati investimenti da parte del potere politico; all'incuria di molti utenti del servizio (perché no ?).


La mia opinione è che la maggior responsabilità del disastro ferroviario sta nella politica che continua a favorire il trasporto su gomma, e che ha portato, come si è visto nel recente sciopero, e ancor più colla neve, alla paralisi della nazione; le responsabilità di Moretti sono altre. In sostanza lui ha cercato di ridurre le spese (lo hanno fatto anche le altre ferrovie) ma ha esagerato, sfruttando il fatto che nessuno lo controlla, e che essendo un ingegnere delle ferrovie conosce la materia. Inoltre ha impostato un modo direttivo di stampo dittatoriale, non teso al dialogo con i suoi subordinati, ma alla semplice esecuzione di ordini (in tal senso è interessante leggere il libro "Fuori orario" di Carlo Gatti - lui ha querelato autore ed editore, ma si tratta di una mossa propagandistica giocata sulla lentezza del sistema giudiziario italiano).
Rete snella (notare l'ipocrisia di questo nome) è stata una cosa catastrofica, nessuna altra nazione ha fatto niente del genere, perchè è importante disporre di una rete efficiente in grado quindi di reagire in caso di anormalità. Il concetto era di ridurre le spese di manutenzione degli scambi, riducendone il numero. Di fatto si sono create situazioni assurde , dove in una linea a doppio binario non si può cambiare binario per 20 - 30 km. , e su una a semplice vi sono sezioni di blocco sui 15 - 20 km., il che in caso di anormalità o ritardi genera il caos. Gli impianti eliminati sono stati smontati, con notevoli spese, anche smontare costa, e se (come già sta avvenendo) occorre ripristinarli arrivano altre spese. All'estero se decidono l'inutilità di un impianto non lo smontano. Si blocca tutto per il corretto tracciato, e se poi occorre riattivarlo lo si può fare praticamente in poche ore.
Inoltre Rete snella ha visto pure lo zelo distruttivo di molti dirigenti intermedi, che per fare bella figura dove l'ordine era "smontare 10" ne hanno smontati 14.
Poi vi è stato l'evidente ostruzionismo agli operatori privati ed esteri su fantomatiche "norme europee". E l'innalzamento dei prezzi per le tracce orario, che non si comprende se sono dovuti a credulità di facile guadagno o sono solo un modo mascherato di ostacolare gli altri (compresi i treni speciali e turistici).
La svendita del patrimonio immobiliare può essere paragonata alla svendita dei gioielli da parte di una famiglia in guai finanziari; può rendere soldi, ma dopo un certo tempo questi soldi finiscono e i guai continuano come prima, e rimani con i guai e senza patrimonio.
La chiusura di officine di manutenziune, l'abbandono delle pulizie sono altri fattori dovuti a questa logica di risparmio, che però è stata troppo esagerata.
L'impresenziamento delle stazioni è stato adottato in tutta Europa, e questo è logico in casi di telecomando, ma non si sono chiuse le sale di aspetto e addirittura adesso i gabimetti. E qui indubbiamente gioca anche il fatto dei vandalismi che in altre nazioni non c'è.
Un notevole risparmio per le ferrovie ci potrebbe essere riducendo in modo opportuno le paghe dell'AD e dell'Alta dirigenza con tutto il seguito di funzionari, lievitate in modo incredibile, ma ovviamente questo tasto non è stato neppure sfiorato.
Si può in sostanza dire che, pur muovendo da ragionamenti condivisibili, Moretti ha esagerato, forte del fatto di non avere controlli al di sopra e discussioni al di sotto, e in un campo complesso come quello ferroviario le decisioni solistiche possono essere deleterie. Ha sfruttato l'alta velocità per dare fumo negli occhi, si tratta di un fattore di prestigio che piace ai politici e perciò toglie visibilità al resto, in questo favorito anche dalla passività, se non nullità, dei politici delle singole regioni.
Ha inoltre sfruttato la mancanza di controlli dall'alto per sopprimere linee; dopotutto le linee ferroviarie, anche se ultra secondarie, sono tutte patrimonio della nazione, di noi tutti; ed infatti un tempo per fare dismissioni occorreva un decreto presidenziale. Ora basta la volontà di un funzionario, e qui si può discutere se effetivamente possa farlo, o se la cosa sconfina in un illecito patrimoniale.
Da come stanno le cose è ovvio che la politica dovrebbe svegliarsi e tornare ad occuparsi in modo serio delle ferrovie, e anche del modo di procedere di chi le gestisce. Il problema è se ciò avverrà.
Rumiz in un suo articolo ha detto "per fare quello che ha fatto Trenitalia (perchè Rumiz non ha le idee molto chiare sulla faccenda Trenitalia-RFI ndr.) sono capaci tutti".
Appunto, il problema è questo. Quello che è stato fatto, lo potevano fare tutti. Per rimettere in sesto una ferrovia occorrerebbe un capo che sappia fare quello che non sanno fare tutti.
Paolo
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Messaggioda pasquino » 08/02/2012, 22:51

Come sempre l'analisi di E44 è molto puntuale. Da osservatore ingenuo, cioè non addetto ai lavori, credo che abbia centrato molto bene il punto delle responsabilità morettiane e dell' "irresponsabilità" della politica statale e regionale.
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Messaggioda Giancarlo Giacobbo » 09/02/2012, 11:40

Non dimentichiamoci che l'AD delle FS è imposto dall'azionista di maggioranza che è il ministero del tesoro. Moretti è stato insediato da un governo di centro sinistra e riconfermato da un governo di centro destra. Questo vuol dire che la sua opera è voluta da "poteri" al di sopra della politica. Politica che si è sempre interessata alle ferrovie solo per un tornaconto di cassetta. Dove si vuole arrivare? Lo sapremo solo quando saranno stati raggiunti gli scopi prefissati. Le ferrovie in Italia sono un carrozzone troppo grande per poterlo trasformare in tempi brevi.
Con le analisi fatte da Giovanni e da Paolo sono pienamente d'accordo.
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Messaggioda ioannesg » 09/02/2012, 11:50

Creato nuovo argomento dividendo gli ultimi post da viewtopic.php?f=26&t=180&start=60
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Messaggioda E 44 » 09/02/2012, 16:28

[quote= Moretti è stato insediato da un governo di centro sinistra e riconfermato da un governo di centro destra. [/quote]

Moretti è stato nominato da Prodi su interessamento di Bersani e Franceschini, visto il suo passato CGIL, ma astutamente si è fatto appoggiare pure da Letta e Tremonti, poi ha corteggiato il Berlusca e Napolitano con la faccenda dell'AV (e il Presidente anche con il treno del milite ignoto). Quindi si è cautelato da tutte le parti.

Prima di lui Cimoli e Catania avevano riempito la dirigenza ferroviaria di manager esterni, non conoscitori della materia, il che appunto ha determinato molte delle anormalità che spesso notiamo nell'esercizio. Lui ha eliminato questi esterni riconsegnando la ferrovia ai ferrovieri, e questo indubbiamente è stato un fatto positivo. Ma, forse dati i suoi precedenti in politica, invece di fare come i vecchi direttori generali con i relativi direttori compartimentali e via in giù nella scala gerarchica, che adottavano in una materia complessa come questa il "gioco di squadra"- niente veniva deciso senza discuterne liberamente - ha instaurato il concetto che soltanto lui può prendere decisioni, in pratica "il capo e solo il capo ha sempre ragione", secondo una logica in vigore in Italia negli anni venti e trenta, mettendo nei posti chiave solo uomini di sua completa fiducia.

E' interessante fare un confronto sullo stipendio medio dei ferrovieri uffici-esercizio treni, che costa alla ferrovia mediamente per singolo agente fra stipendio, tredicesima e premio di produzione 20.000 euro all'anno circa, e lo stipendio dell'AD e del Presidente (carica questa che nessuno ha capito cosa faccia veramente) che mettendo i due insieme con i relativi premi di produzione costa più o meno secondo i dati di Gatti circa un milione di euro l'anno (pare che Monti in merito ci stia pensando), più tutto il contorno di AD,dirigenti e relativo seguito delle varie società, non vale nemmeno la pena di fare calcoli. Basta dire che un ferroviere che lavora 42 anni non riesce ad arrivare in una vita lavorativa al milione di euro, che invece due persone prendono ogni anno.
Le società del gruppo FS sono: RFI, Trenitalia (divisa in Passeggeri, regionale e Cargo), Ferservizi, Fercredit, Grandi stazioni, Cento stazioni, Italferr, Tav,Sogin.
Ultima modifica di E 44 il 10/02/2012, 2:18, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda pasquino » 09/02/2012, 20:55

Da un comunicato dei pendolari Rombo - Newsrimini.it

Mercoledì 8 febbraio 2012: tocchiamo il fondo, impossibile tornare a casa da Bologna verso Ancona. In più: la beffa!
Il primo treno del pomeriggio a partire da Bologna verso Ancona è l’IC delle 18.45 pronto in orario sul binario 11: peccato che molti utenti, non avvertiti, siano rimasti incastrati dentro l’affollatissimo e mezzo rotto ES delle 17.42 arrivato prima sul binario 7. Ci è voluto un’altra ora perché questo treno ripartisse da Bologna, e mentre l’IC delle 18.45 arrivava a Forlì, l’ES delle 17.42 non aveva ancora lasciato Bologna!
La mancanza cronica di informazioni, il caos agli Uffici Informazioni e alle biglietterie e la maldestra gestione delle tratte e delle fermate in queste giornate particolari mette ancora più in luce il problema già noto sia della manutenzione delle linee che dell'organizzazione delle tratte: Rete Ferroviaria Italiana (RFI) ha disabilitato parzialmente le stazioni, riducendone la capacità operativa. ……………Ma non basta.
In stazione e sui treni, ora che non nevica più, paradossalmente, i problemi sono aumentati: Trenitalia fa scomparire dal tabellone “partenze e arrivi” i treni soppressi in modo che nessuno in stazione abbia più alcuna evidenza di cosa sta succedendo (se vengono le telecamere delle televisioni riprendono un tabellone idilliaco!). E viaggiano meno treni. Ogni giorno aumenta l’elenco dei locomotori e delle carrozze fuori uso, ad ogni stazione è destinato qualche “cadavere” appoggiato in un binario morto. Tanto è che non c’è una previsione su quando il servizio riprenderà a pieno regime, ripristinando le condizioni di sicurezza minime. Infatti i pochissimi treni che circolano sulle linee in questi giorni, viaggiano in deroga alle norme di sicurezza: si vedono successioni di diverse carrozze senza alcuna porta accessibile, per non parlare delle condizioni igieniche e di pulizia.
In questi giorni emerge con ancora maggiore evidenza quanto denunciamo da anni: l’azzeramento (cfr tabella in fondo al comunicato) degli investimenti per l’acquisto di materiale rotabile sul servizio di trasporto regionale e il taglio del personale hanno determinato un’inefficienza e un’incapacità dei manager di Trenitalia a reagire in queste emergenze.
E’ giusto rendere merito al personale viaggiante di Trenitalia che si prodiga ben oltre il dovuto per rendere meno difficile il viaggio. Grazie a loro e ai loro sacrifici una parte dei disagi è meno pesante.
Ma quello che più offende gli “utenti” (sono definiti i clienti paganti di Trenitalia) è sicuramente l’atteggiamento presuntuoso dell’Amministratore Delegato Moretti che si rifiuta di ammettere le sue responsabilità in questo disastro. Forse sarebbe ora che chi deve, gli imponga un po’ di autocritica e lo costringesse almeno alle scuse!
E’ imbarazzante il maldestro tentativo di nascondere la realtà dei problemi concedendo agli sfortunati passeggeri il rimborso integrale dei biglietti, per evitare guai peggiori.

Comitato pendolari Rom-bo
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Messaggioda E 44 » 10/02/2012, 21:01

Su Linea diretta c'è un grande articolo elogiativo di MM a Porta a Porta...
Paolo
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Messaggioda pasquino » 15/02/2012, 21:12

Riferisce un comunicato del Comitato dei Pendolari "Rombo": Nelle stazioni gli studenti rimangono sul binario senza poter salire e sui treni le condizioni di affollamento sono fuori da ogni standard di sicurezza. Sul regionale Ancona-Bologna 11526 si sta già in piedi a Rimini.
Nelle stazioni i messaggi invitano “i signori viaggiatori a non salire sugli ICN perché, a causa dell'affluenza, non sono presenti posti a sedere disponibili”.
E ancora: "Il regionale Rimini-Bologna 6462 ci mette più di 2 ore per fare 100 km. Il regionale 2998 Ra(8.33)-Bo(9.54), un piccolo minuetto, in ogni stazione viene preso d’assalto dalla gente che ha già dovuto rinunciare a salire nei cinque treni precedenti. Viaggia con 40 minuti di ritardo".
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Messaggioda freelancer » 16/02/2012, 21:52

Nelle stazioni gli studenti rimangono sul binario senza poter salire e sui treni le condizioni di affollamento sono fuori da ogni standard di sicurezza. Sul regionale Ancona-Bologna 11526 si sta già in piedi a Rimini. :shock: :shock: :shock:
Ma se io porto otto persone su un'auto per cinque mi ritirano la patente (non so poi quanti punti perdo). E non ci sono norme di sicurezzasul numero massimo di persone ammissibili come quelle sui teatri? Anche sugli autobus c'è scritto il numero di posti a sedere e quelli in piedi massimi, che ovviamente nessuno riesce a controllare...
No, non faccio commenti, altrimenti ci metto dentro uno strumento spesso associato (pare non del tutto a proposito) con la Sicilia... :evil:
Paolo
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