Anche quest'anno è arrivato il freddo e la neve. Anzi, forse soprattutto quest'anno.
Dando una guardata alla situazione, comunicati stampa a parte, emerge che nei grandi nodi del nord e centro si sono registrati svariati ritardi, alcuni notevoli ma, viste le forti nevicate ed il freddo assurdo, anche accettabili. Ovvio, la neve non dovrebbe fermare i treni, ma secondo me c'è un livello di ritardo che in questi casi può essere tollerato.
Mentre a Firenze, Milano e Torino (oltre che a Genova) si hanno ritardi contenuti o limitati ad alcuni treni, nel caso di Bologna si ha davero un blocco in piena regola. I treni giungono verso Bologna da tutte le direzioni con ritardi modesti, compresi tra i 10 ed i 30 minuti (a volte 45), e poi si inchiodano alle stazioni limitrofe.
Soste molto lunghe o avanzamenti lentissimi si verificano ad esempio nelle zone di S Piero in Casale, Crevalcore, Ruberia o Modena, Pianoro, Ozzano, Casalecchio. Come a dire che il nodo non riesce a riceverli ed evidentemente devono attendere. Da notare che nemmeno gli Av si sono salvati e portano ritardi cospicui, maturati in buona parte a Bologna. Ad esempio nella stazione di Torino, per altro interessatissima da neve negli ultimi giorni, i ritardi più grossi spettano proprio ai treni che in qualche modo hanno toccato Bologna.
Questa era solo una analisi distaccata della situazione, alla luce di quanto potuto constatare; ora spettano a voi i commenti (possibilmente non scadenti). Perchè, a mio modestissimo parere, capisco il ritardo quando un PL si ghiaccia, quando uno scambio di una stazione secondaria (mosso poco) si gela, quando ci sono cadute di tensione, pantografi gelati, lastre di chiaccio che cascano dal sottocassa e porte bloccate dal gelo che non rispondono. Tutte cose accadute oggi.
Ma la situazione di Bologna merita valutazioni più profonde; il nodo ha qualcosa fuori posto.
Ditemi voi.