Incidentalità ferroviaria

Spazio dedicato alle linee ferroviarie appartenenti alle FS, alla loro storia e ai loro servizi.

Messaggioda Giancarlo Giacobbo » 12/01/2016, 19:09

Leggendo il resoconto ho notato che non si è detto se il povero macchinista abbia inserito la retromarcia al locomotore. Capisco che con quella massa dietro avrebbe fatto ben poco, ma una volta uscito dalla sezione isolata che ho letto fosse di pochi metri, avrebbe avuto anche se in maniera minima un effetto frenante. Inoltre non credo che una volta sfrenato, il treno sia partito a razzo, dall'abbrivio alcuni metri a bassa velocità li avrà pure percorsi.
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Messaggioda Macaco » 12/01/2016, 21:32

Caro Giancarlo, credo che Guido, da ex macchinista, saprà darti gli opportuni chiarimenti.
Gaetano.
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Messaggioda sincrono » 12/01/2016, 21:43

Giancarlo, un locomotore dal peso di 75t. poco avrebbe potuto fare anche solo per contenere la velocità, visto la massa rimorchiata (lo stesso risultato l'avrà ottenuto con il moderabile). Ammettendo il caso che fosse riuscito ad attuarla, non appena la corrente ai motori fosse arrivata a 300A. si sarebbe verificato lo scatto dell'interruttore principale senza ottenere praticamente niente. Una manovra assolutamente inutile in discesa. Possiamo anche calcolare teoricamente, quanto spingesse quel treno. Sappiamo che ad ogni 1x1000 di pendenza, si genera una forza di spinta di 1kg x t. quindi: 1x30x850 scopriremo che la forza che spingeva sui respingenti della locomotiva era pari a circa 25.500kg contro uno sforzo di trazione massimo di 15.000kg, naturalmente senza considerare i carri rimasti frenati. A questo punto, penso che aprirò un post dove cercherò di spiegare le tecniche di condotta sulle linee in forte discesa. Credo che si potranno chiarire molti punti. Ad esempio, quando ci fermavamo per incrocio ad Exilles, con due E636 o 645, si riusciva a tenere fermo il treno con il solo freno moderabile delle due loc, solo se il peso rimorchiato non superava le 800t., atrimenti dovevamo tenerlo fermo con il continuo. E stare fermi, magari 20' sul 30x1000 e vedere che la pressione in condotta calava a causa delle piccole perdite esistenti lungo il treno, non era affatto confortante.
A presto.
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Messaggioda Michele Ginanneschi » 13/01/2016, 9:00

Ricordo di aver letto di questo incidente su di un vecchio bollettino FIMF (inizio anni '90). Mi sembra di aver letto che il macchinista tentò anche di ridurre la velocità del treno inserendo i motori alla minima velocità fissa. Da quello che ricordo il racconto dice che non vi riuscì perché il comando rimase incastrato.
L'impossibile non esiste.
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Messaggioda sincrono » 13/01/2016, 10:01

Purtroppo, il Macchinista, estratto ancora vivo dai rottami, spirò All'ospedale di Susa al mattino successivo e, da quello che risulta da un giornale dell'epoca, le sue ultime parole, furono frasi sconnesse e non ci è dato conoscere cosa avesse tentato di fare . Anche quella manovra sarebbe risultata vana. Una sola locomotiva non era in grado di reggere quel carico. Supponendo che fosse riuscito a farlo, appena lo scorrimento positivo e, quindi, la corrente di frenatura recuperata avesse raggiunto il limite, l'interruttore principale sarebbe inesorabilmente intervenuto. Meglio il moderabile.
Il fatto che non sia morto sul colpo e che Capotreno e frenatore siano sopravvissuti con lievi ammaccature, conferma l'ipotesi che la velocità non fosse così elevata. Poveretto, deve aver tentato anche l'impossibile. Una circostanza positiva: l'aiuto, rimasto a terra, riuscì a telefonare ad Exilles, scongiurando l'impatto con il treno locale che era in procinto di partire da Chiomonte.
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Messaggioda Michele Ginanneschi » 14/01/2016, 8:48

Diciamo che in quel modo ha evitato una strage, perché diversamente il discendente non sarebbe stato inviato sul binario di salvamento.
L'impossibile non esiste.
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Messaggioda ssb » 14/01/2016, 11:07

Riguardo quanto diceva Giancarlo, qualche esperienza personale (controllata e in sicurezza per fortuna) l'ho fatta con dei treni, però tutto sommato leggeri. Ho sperimentato cosa succede lasciandoli partire da fermi, in forte pendenza, senza usare trazione o freno e attendendo che la velocità salga per inerzia e devo dire che, aldilà della sensazione molto sgradevole del treno che accellera silenzioso, i metri percorsi a bassa velocità sono stati davvero pochi e i secondi sono volati...
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Messaggioda Giancarlo Giacobbo » 14/01/2016, 18:26

ssb ha scritto:Riguardo quanto diceva Giancarlo, ......... i metri percorsi a bassa velocità sono stati davvero pochi e i secondi sono volati...

Capisco che in discesa e con un treno pesante la velocità possa aumentare, ma essendo il convoglio in parte ancora frenato, non credo che sia schizzato a razzo. Mi riferivo però al fatto che il locomotore, essendosi fermato sotto un tratto isolato, che nel trifase non doveva essere inferiore a 24m, si sarebbe potuto intervenire appena l'archetto anteriore si fosse trovato alimentato.
Parlo da ignorante in materia ma se il locomotore e parte del treno avessero avuto le ruote bloccate, sarebbero scesi scivolando sui binari, si sarebbero sfaccettati i cerchioni, lanciando sabbia l'effetto frenante sarebbe aumentato ma la velocità finale non sarebbe stata tale da provocare un disastro.
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Messaggioda Macaco » 14/01/2016, 18:37

Mio chierichetto senior, non fare il vecchio pignoloso e brontolone. Anche io sono ignorante in materia, però prendo per buono quanto mi dice un ex macchinista (Guido) e un giovane macchinista (sbb). Quest'ultimo (per giunta) sfizzero.
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Messaggioda sincrono » 14/01/2016, 18:43

Giancarlo Giacobbo ha scritto:
ssb ha scritto:Riguardo quanto diceva Giancarlo, ......... i metri percorsi a bassa velocità sono stati davvero pochi e i secondi sono volati...

Capisco che in discesa e con un treno pesante la velocità possa aumentare, ma essendo il convoglio in parte ancora frenato, non credo che sia schizzato a razzo. Mi riferivo però al fatto che il locomotore, essendosi fermato sotto un tratto isolato, che nel trifase non doveva essere inferiore a 24m, si sarebbe potuto intervenire appena l'archetto anteriore si fosse trovato alimentato.
Parlo da ignorante in materia ma se il locomotore e parte del treno avessero avuto le ruote bloccate, sarebbero scesi scivolando sui binari, si sarebbero sfaccettati i cerchioni, lanciando sabbia l'effetto frenante sarebbe aumentato ma la velocità finale non sarebbe stata tale da provocare un disastro.


Giancarlo, non sono a conoscenza di quanti carri frenati fossero rimasti. Probabilmente pochissimi. Il Macchinista, era una persona (da quanto mi è stato riferito) seria e preparata. L'effetto finale del disastro, come ho già detto, è stato catastrofico a livello materiale ed è costato una vita. Tieni presente che un urto, anche a bassa velocità, con una massa simile, smaltisce una quantità enorme di energia. Frena con la macchina quanto vuoi, butta tutta la sabbia del mondo,ma quel "mostro" che spinge, grazie anche alla forte pendenza, vincerà sempre. Quel tentativo, il povero Ravinà, l'avrà di sicuro attuato. Comunque, come ho già anticipato, appena ne avrò l'ispirazione, posterò qualcosa a proposito di distributori del freno, compressori, rubinetti e treni merci pesanti in discesa. Abbiate pazienza.
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Messaggioda ste.klausen21 » 14/01/2016, 23:35

Giancarlo, scusami, ma le ruote che slittano fanno meno attrito delle ruote in presa, perchè cambia il tipo di attrito. Sicuramente avrai notato, con le locomotive a vapore, che quando inizia lo slittamento, l' accelerazione cala, esattamente per lo stesso motivo.

sincrono : la descrizione della condotta in forti discese interesserebbe anche mè.


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Messaggioda Giancarlo Giacobbo » 15/01/2016, 11:41

Si, avete ragione :oops:
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Messaggioda Macaco » 15/01/2016, 13:00

Non ti arrendere, vecchietto. Ben vengano le tue "pungolare" per ravvivare le discussioni. L'ho sempre detto che il nostro BAR è diverso. Si discute pacatamente. Forse perchè gli avventori sono un poco tutti "datati" ? Può essere. Però non si trascende mai e chi può porta il suo contributo a favore della comunità.
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Messaggioda Giovanni Pighini » 15/01/2016, 21:18

Vabbè che ho compiuto 31 anni l'altro ieri, ma non mi sento così datato. :lol:
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Messaggioda ssb » 15/01/2016, 23:23

Idem come sopra. :lol: Non credo che sia l'età a determinare la pacatezza degli individui, anche se magari in parte aiuta!

Comunque, visto che, pur non essendo molto datato, ci metto un po' a capire le cose faccio un riassunto ad uso personale...e magari anche d'altri: il macchinista porta in discesa un treno che frena in modo poco graduale, ergo appena tocca il freno, la composizione rallenta in modo sproporzionato (in eccesso). Per avvicinarsi a un rallentamento (con linea disalimentata per lavori o vicino a un tratto neutro fisso?) a velocità molto bassa il macchinista cerca di frenare il necessario ma il treno reagisce bruscamente e si ferma, con la motrice proprio nel tratto senza tensione. A questo punto la soluzione migliore sembra essere di farsi "venire a prendere", ma il macchinista, per motivi xyz potrebbe aver deciso di sfrenare leggermente il treno per spostarlo sotto la linea alimentata. Dico giusto?
Però mi chiedo, a quel punto, tornata la corrente, avrebbe potuto subito riprendere la corsa? O avrebbe dovuto comunque fermare nuovamente il treno e attendere che i compressori completassero la scorta d'aria, calcolando che a quel momento non avrebbe di certo avuto i serbatoi pieni? Se avesse avuto aria a sufficienza per usare questo trucchetto avrebbe potuto fermare il treno subito dopo, o sbaglio?
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