Visto che il forumista "sincrono" ha avuto una sia pur breve esperienza con quel sistema, ho pensato di aprire una discussione sui mezzi (ce n'è una sugli impianti in apposita sezione) a trazione trifase.
Scatenate l'inferno (si spera )!
freelancer ha scritto:...Un'altra cosa, più difficile da soddisfare: qualcuno ha la foto o un disegno dettagliato dell'interno di un reostato a liquido? Ho sempre visto dei disegni assai schematizzati e non ho mai capito come fossero stati disposti gli elettrodi.
freelancer ha scritto:Probabilmente la storia del cartone (se non era una sorta di leggenda) valeva con le unità più vecchie fra le due guerre e poco dopo. Ma qualcosa veniva fatto, visto che la E.554 aveva la possibilità di impedire il cortocircuito dell'indotto grazie ad un apposito comando. Nulla di strano che lo avessero messo visto l'uso di questi espedienti in precedenza.
Corrisponde a verità o è l'ennesima leggenda(?): qualche volta l'impianto pneumatico delle trifasi non aveva abbastanza aria per alzare gli archetti e, approfittando che era sotto tensione solo la coppia di striscianti, qualcuno con sprezzo del pericolo afferrava una presa di corrente e la portava in contatto a forza con la linea finchè il compressore di bordo non riportava l'aria alla pressione corretta?
A occhio direi che servivano almeno tre persone: due che tenessero la struttura della presa in posizione di conttato e una che andasse a inserire il compressore una volta avuta corrente.
Michele Ginanneschi ha scritto:Io avevo letto di un altro sistema: veniva legato un filo di rame ad uno degli archetti e l'altro capo veniva lanciato, con un sasso, verso la linea aerea. In questo modo si avviava il compressore e, prima di alzare il trolley, bastava inserire un istante la trazione per fondere immediatamente quel filo.
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