Il treno...fantasma

Spazio dedicato alle ferrovie estere

Messaggioda E 44 » 28/08/2013, 0:25

Accaduto pochi giorni fa in Austria, linea delle Caravanche Villaco-Rosenbach-Jesenice.
Anche qui si fanno economie. Perciò questa linea internazionale ha visto i servizi regionali affidati ai nuovi elettrotreni Desiro, con a bordo il solo macchinista che funge anche da bigliettaio, e gran parte delle fermate a richiesta.
Il regionale in questione era da poco partito da Ledenitzen verso Rosenbach, circa a metà vi è la fermata Winkl im Rosenthal. Il macchinista ha avuto un momento di distrazione ed ha passato la fermata senza guardare se qualcuno avesse chiesto di salire. Allora ha bloccato il treno in frenatura (salita del 17 pm.) e invece di retrocedere di 250 m. è sceso giù recandosi a piedi fino alla fermata, non c'era nessuno ed è ritornato indietro. Ma ahimè, si è trovato nei guai. In caso la cabina resti impresenziata dopo un breve tempo scatta un allarme che blocca le porte laterali e di corridoio. Non aveva preso le chiavi, rimaste sul banco, e nemmeno il cellulare di servizio, quindi non poteva risalire sul treno (porte automatiche chiuse) nè chiamare qualcuno. Ritornato alla fermata trovava pure il normale telefono di servizio fuori uso, rotto. Ed inoltre sull'ultimo tratto erano già scesi tutti i passeggeri, quindi era solo, nessuno che potesse aiutarlo. Non restava che aspettare.
Infatti a Rosenbach notando che il treno non arrivava pur occupando la sezione di blocco, passato un certo tempo e non ricevendo risposta nè al cellulare di servizio nè via radio, si è staccata la locomotiva di un merci che aspettava l'incrocio (per fortuna in Austria non vi sono le divisionalizzazioni strette, il primo che c'è fa soccorso), e la si è mandata in linea con marcia a vista. Ritrovato il treno fantasma, è stato quindi possibile far risalire il macchinista e ritornare assieme a Rosenbach.
Il macchinista non è stato punito, i suoi superiori hanno detto con decisione encomiabile che tutto era derivato dalla sua intenzione di rimediare all'errore in modo da non danneggiare eventuali viaggiatori, quindi aveva agito a fin di bene.
Tuttavia il caso ripropone la questione dei treni affidati al solo macchinista. Il treno può fermarsi anche perchè il macchinista perde conoscenza, sviene (es, un infarto, un ictus) e la mancanza del capotreno impedisce in questo caso la possibilità di soccorso immediato. Infatti prima che la stazione decidesse di inviare la locomotiva in ricognizione sono passati circa trenta minuti, che in caso di grave malore possono essere fatali.
Paolo
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Messaggioda Giovanni Pighini » 29/08/2013, 18:58

Oltre al fatto dell'elettrotreno Desiro (ÖBB ha solo automotrici Desiro), ancora con questa soria del macchinista che rischia la vita perchè lavora DA SOLO?!?!? Ma quanti lavori si fanno DA SOLI? Quando la sera io resto in ufficio da solo, se mi prendo un accidente chi mi verrà mai a salvare? Se va bene mi ritrovano la mattina dopo, pazienza il rischio di essere vivi è che si può morire....
Giovanni
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Messaggioda E 44 » 29/08/2013, 20:56

Auguri allora !
Paolo
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Messaggioda ALn668.1207 » 30/08/2013, 0:09

C'è qualche particolare di questo racconto che mi lascia perplesso.
Che fosse un elettrotreno piuttosto che una automotrice o anche solo un automotore conta poco (Era forse un Talent, più che un Desiro, le OeBB hanno moltissimi Talent elettrici e qualche Desiro Diesel).
Il macchinista ha sbagliato, se vogliamo dirla così, nell'uscire senza prendere con sè chiavi e telefono; avrà saputo bene che quel treno era dotato del "sistema di allarme" (SIFA?), anche se nell'agitazione del momento per aver saltato la fermata posso capire che avesse quello come primo pensiero.
Ma quello che mi fa più specie è l'aver mandato "con cautela" un locomotore a controllare.
E se il treno non fosse stato fermo? Se si fosse rimesso in moto per qualsivoglia ragione? Mah...
La fonte è questa?

http://diblas-udine.blogautore.repubblica.it/2013/08/20/un-treno-scompare-della-rosental/

Da loro la divisionalizzazione è forse più spinta che da noi, hanno regionale, pax, cargo e trazione; poco importa che il treno sia un regionale, un Railjet o un merci: la locomotiva è alla voce "trazione" e a quello si computa il costo.
Una suddivisione più sensata, senza contare che probabilmente da loro, se qualcosa è piantato in linea, la priorità è di tirarlo via con il primo mezzo a disposizione, poco importa di chi sia; i conti si regolano dopo.

Quanto al lavorare da soli... l'elenco di attività che si fanno in solitudine è lunghissimo, per la stessa ragione non si dovrebbe mai uscire di casa da soli, o ucire senza che nessuno resti all'interno (e se mi dimentico le chiavi in casa, come rientro?) così pure guidare l'auto o qualsiasi altro mezzo su gomma.
Con l'aggravante che se al conducente di un autobus viene un accidente il rischio di disastro è altissimo, mentre nella peggiore delle ipotesi il treno si ferma, magari in un posto difficile da raggiungere, ma si ferma. Un autobus si schianta o precipita da un viadotto...

Comprendo la preoccupazione, ma il trsporto ferroviario è forse quello in cui si corrono meno rischi nel lasciare il macchista da solo.

Postilla: quasi tutto il materiale automotore moderno è privo della porta per il macchinista, che per salire/scendere usa le porte dei viaggiatori.
Che sono a richiusura automatica e, se interviene il blocco, non sono apribili dall'esterno e nemmeno dall'interno salvo se si opera con l'apertura d'emergenza.
Fa eccezione il Talent 2 da poco in servizio nelle DB (finalmente, sono 3 anni che lo aspettavano, fermato da grossi problemi tanto che in Bombardier stanno passando guai per la "Talent 2 tragedie") che ha la classica porta in cabina apribile con la chiave di servizio.
Paolo
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Messaggioda E 44 » 30/08/2013, 12:14

L'articolo che citi presenta molti punti discutibili. Anche perchè un treno non "sparisce". La sezione di blocco è occupata, la stazione lo sa, lo vede sul quadro, quindi il treno è lì. Inoltre fra Ledenitzen e Rosenbach vi è un blocco intermedio, quindi sa anche in quale delle due sezioni si trova il treno. Il problema è dove e se è fermo. La stazione che non vede arrivare un treno deve mettere in opera la "ricognizione", che si può fare anche su mezzo non ferroviario a lato del binario se questo è possibile, in questo caso non lo era (bosco, assenza di strade). La locomotiva di soccorso viaggia con marcia a vista, quindi chi la guida deve essere pronto ad ogni evenienza. E il macchinista del treno che si è bloccato deve tenere conto che verranno a cercarlo. Quindi prima di muoversi deve avvisare la stazione che riparte. Se non riesce a comunicare non deve muoversi ma solo aspettare sul posto, qui ovviamente non potendo comunicare nè risalire non poteva fare altro che aspettare.
Invece secondo me l'errore clamoroso del macchinista consiste nel fatto che è sceso giù. Era oltre la fermata di non più di 200-300 m., protetto alle spalle dal segnale di blocco intermedio e davanti dal segnale di partenza di Rosenbach. Una breve retrocessione senza problemi, e non sarebbe successo niente.

Chiaramente era un elettrotreno Talent. Cosa vuoi, con questi treni nuovi e questi nomi strambi si può confondersi...
Paolo
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Messaggioda fas » 30/08/2013, 13:20

Ho provato a cercare qualche articolo in tedesco, ma ho trovato solamente questi due, che però sembrano non aggiungere altre informazioni a quanto già riportato:
http://www.kleinezeitung.at/kaernten/vi ... -zug.story
http://kaernten.orf.at/news/stories/2598001/
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Messaggioda E 44 » 30/08/2013, 16:08

L'unica cosa in più (oltre a una descrizione più realistica e meno fantasiosa) è l'indicazione che tutto è partito dal posto di controllo del DCO di Villach, perchè la linea è in telecomando. Io ho ommesso questo per non complicare troppo la spiegazione, anche perchè Rosenbach come frontiera è presenziata ( e non complichiamo ulteriormente perchè la vera frontiera, la stazione di trasmissione, è Jesenice).
Paolo
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Messaggioda ALn668.1207 » 30/08/2013, 22:48

La retrocessione era dunque possibile perché la stazione si trova più o meno nel mezzo di una sezione di blocco, quindi non avendola ancora liberata "poteva fare quel che voleva" senza che il DCO notasse stranezze.
Magari il macchinista sarà stato pure poco pratico della linea.
Paolo
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Messaggioda E 44 » 31/08/2013, 0:09

Più che poco pratico si può anche ipotizzare che non volesse far notare la retrocessione. La zona tachigrafica della motrice registra tutto. Restando fermo se tutto fosse andato bene si sarebbe notato marcia-arresto-ripresa della marcia, invece di marcia-arresto-retrocessione-arresto-ripresa della marcia. Di solito la zona tachigrafica se non è successo nulla di serio non viene sempre controllata, ma così se lo fosse stata non si sarebbe fatto gran attenzione allo scarto di 200 m. Al massimo si sarebbe notato una lunga sosta in una fermata nel bosco, ma essendo lui solo avrebbe potuto dire che c'era un gruppo di persone salite prima che dovevano scendere proprio lì ed avevano bagaglio, erano confusionarie, e cose del genere. Lavorare soli ha il vantaggio che si può coprire errori con scuse plausibili.
Secondo me è errato in ogni caso abbandonare un treno su linea in pendenza anche se frenato, non si sa mai cosa può accadere.
Quello che ha giocato in favore del macchinista è il fatto che il telefono di servizio del fabbricato era rotto e non era stato riparato, quindi il disservizio non era imputabile soltanto a lui. L'infrastruttura ha fatto una pessima figura.
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Messaggioda Giovanni Pighini » 01/09/2013, 19:50

L'essere soli conta fino ad un certo punto, mi pare che tutte le automotrici/elettromotrici recenti delle ÖBB siano dotate di TVCC
Giovanni
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Messaggioda ALn668.1207 » 01/09/2013, 20:54

Si, i Talent hanno il sistema di videosorveglianza e registrazione, più che altro contro atti di vandalismo; difatti gli interni sono immacolati, come fossero nuovi, segno che il "sistema" fa il suo dovere.

Credo che il "guasto" al telefono fisso di servizio abbia salvato il macchinista, nel senso che a quel punto la reponsabilità del fatto non era più solamente sua.
Nel mio ultimo viaggio in Germania ho notato parecchi telefoni di servizio in stazioni secondarie con la croce affissa, segno che con ogni probabilità non sono più attivi.
Se il cellulare funziona tutto ok, ma se qualcosa non va per il verso giusto, come in qusto caso, si rischia di restare "a piedi".
Paolo
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