Ferrovia Rimini S. Marino

Spazio dedicato alle ferrovie estere

Messaggioda marchetti625 » 01/01/2013, 12:48

Cari "amichetti" :lol: tantissimi auguri..... Ovviamente poteva mancare una foto dal Titano? :D Tranquilli;visto che i lavori sulla 740 296 proseguono "alacri",presto vi "sorbirete" foto degli stessi!!! :P :mrgreen:
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Messaggioda edoardo » 04/01/2013, 21:41

Intervengo sui banchi delle modificate della roma nord.

I banchi sono di derivazione stefer, costruiti in maniera casareccia come tutto il sistema di comando indiretto.

Il banco è molto semplice, un telaio di metallo alla cui base si trova una morsettiera da cui partono i fili che vanno verso i pulsanti ed i comandi del controller ed invertitore.
i pulsanti sono un blocco unico di metallo tornito su cui sono infilati dei cilindretti di bachelite (sempre tornita a mano) ed un anello di ottone che fa da ponte tra i due contatti.
le leve del controller e dell'invertitore sono invece montate su due cilindri sempre di bachelite che ruotando toccano dei contatti.

gli IR sulle elettromotrici sono stati sostituiti tutti. Quelli vecchi rimangono montati solo sui locomotori (tutti fermi).
i nuovi ir sono gli stessi dei Firema e per funzionare hanno anche bisogno della bt.

Il comando del controller ha le stesse posizioni dei bloccati della fiuggi F 0 1 2 3. dove F sono i punti del freno, 1 solo per la manovra, 2 è la serie e 3 il parallelo.
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Messaggioda fas » 04/01/2013, 22:29

Grazie per la descrizione, Edoardo.
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Messaggioda marchetti625 » 17/01/2013, 1:17

Cari amici,dopo un periodo di pausa riprendiamo le nostre chiacchierate.... Intanto un bravo ad Edoardo per il suo ultimo intervento... Preciso solo che la pulsanteria è dello stesso tipo di quella in uso sulla maggiorparte del materiale FS costruito fino agli anni ottanta e il resto sono componenti sempre del TIBB.
Per gli IR è tutto giusto. Infatti,il tipo JC5 del TIBB,il cui modello era stato progettato nei primi anni venti, avendo dimostrato una certa lentezza nella fase di apertura,venne sostituito su tutto il materiale originario,esclusi i locomotori,con un altro tipo moderno(credo Ansaldo o Secheròn)le cui dimensioni sono alquanto generose.
In cabina AT questo era posizionato di coltello e occupava tutta la porzione superiore della stessa. Un connettore multipolare provvedeva all'alimentazione del motore di inserimento in BT.
Da notare che la vecchia bobina a 24 volt,utilizzata col vecchio IR per lo sgancio del medesimo che avveniva per mezzo di un leveraggio ed era asservita quanto al suo funzionamento dal pedale o dal pulsante dell'Uomo Morto,è stata mantenuta ma modificata con l'eliminazione del leveraggio stesso,sostituito da un microinterruttore che aprendosi, a seguito dell'eccitamento della bobina,determina lo scatto dell'IR.

Debbo dire che durante i lavori di ricostruzione dell'AB 03,sono stato tentato di sostituirlo con uno moderno che avremmo potuto far costruire "ad hoc" per l'alimentazione a 480 volt. Però,alla fine,ha prevalso la voglia di vedere efficente un apparecchiatura ormai storica. Alla fine non mi sono pentito! In un paio di occasioni,durante le prove,l'IR è scattato! :) l'ho fatto tarare a 250 amperè e il funzionamento non mi ha deluso....ma stiamo parlando di una corrente di amperaggio identico all'originario ma di voltaggio assai inferiore...

Tra un paio di mesi o poco più,sul Monte,verrà montato un IR modernissimo a protezione della sottostazione e ne riparleremo! ;)

Siccome la "premiata Ditta",Marchetti&Marchetti,non ha cessato le ricostruzioni dei componenti appartenuti alla AB 03 e siccome siamo in piena fase di completamento lavori, vi vorrei postare un paio di interventi sull'Uomo Morto,mostrandovi il suo funzionamento ma anche i componenti che lo facevano andare. Concluderò la descrizione sull'equipaggiamento di trazione dell'AB 03 ,descrivendo il sistema di riscaldamento carrozze perchè è alquanto interessante e oggi inconsueto....

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Messaggioda marchetti625 » 20/01/2013, 23:24

E andiamo ad incominciare! :lol: Il sistema di sicurezza vigilante,attivo,sulle elettromotrici sammarinesi era montato su buona parte del materiale rotabile costruito in quegli anni per ferrovie tanto a scartamento normale che ridotte ,costruite da Carminati & Toselli come da altre Ditte che però si avvalevano di equipaggiamenti di trazione prodotti dal TIBB.

Il principio di funzionamento era assai semplice ma anche efficace: durante la marcia del treno il macchinista doveva costantemente tenere premuto un pulsante. Lo poteva fare o con la mano o con il piede. Se a seguito di un malore o per qualunque altro motivo,si fosse trovato nell'impossibilità di eseguire il compito,il rotabile dopo pochi secondi e al massimo,un centinaio di metri,si sarebbe sicuramente arrestato per scatto(apertura )dell' IR e frenatura automatica di emergenza.

Questo dispositivo sulla AB 03 a causa dei tempi assai stretti di consegna del rotabile ma anche per non avere problemi per la sua messa a punto essendo un apparato tanto importante e delicato,non era stato ancora ricollocato. Oggi,passato l'evento dell'inaugurazione e proseguendo nei lavori di completamento del medesimo, in vista del suo collaudo finale,è stato finalmente ricostruito per essere ri-montato sull'elettromotrice.

Io sono partito da questo: i due pedali che nelle testate attivano l'uomo morto erano così.
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La ruggine aveva"incollato"ogni parte mobile e le operazioni di smontaggio sono state particolarmente difficili anche perchè,il corpo del pedale è di ghisa quindi assai fragile.
Qui alcune foto che mostrano il risultato finale e il meccanismo interno che è stato ripristinato e ricostruito.
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Il pulsante è premuto dal piede del macchista. Una leva,posizionata,sotto al pulsante che è solo appoggiato su di essa e scorre entro la sede,si alza(nella parte opposta al pulsante che invece si abbassa) e il suo movimento spinge all'insù il cilindretto che si vede nella foto,il quale reca un contatto di ottone. Il contatto chiude il circuito elettrico facendo da ponte tra i successivi contatti laterali. Il cilindretto nella sua salita comprime una molletta a spirale che ha lo scopo di permettere un veloce e sicuro ritorno del medesimo in posizione neutra(quindi aprendo il circuito)quando cessa la pressione sul pulsante causata dal piede del macchinista.
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Stesso tipo di dispositivo ma azionabile da una mano,aveva in dotazione, il macchinista in alternativa al pulsante a terra
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In questa foto potete vedere questo apparato appena revisionato e ancora privo della livrea definitiva nera: è il primo a sinistra nell'immagine. Segue un rubinetto del freno e un commutatore pneumatico della cui funzione vi accennerò successivamente...

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Messaggioda marchetti625 » 21/01/2013, 0:30

Ma il cuore di tutto il sistema è contenuto in una sorta di scatola di ghisa,pesantissima,anche se le sue dimensioni contenute farebbero pensare il contrario....Invece :( Anche in questo caso,io sono partito da questo....La foto non è mia ! Credo sia di Stefano Rastrelli....Spero,intanto,di non avergli "storpiato" il cognome e che poi sia veramente sua! :D In caso contrario chiedo "venia",pronto a segnalare l'eventuale altro"padre"della medesima...
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Qui sotto,illustrate le varie fasi della lavorazione....
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Completamente smontato,l'uomo morto o meglio,la cassetta che lo contiene,è come la vedete! Vi faccio notare il "generoso"spessore della struttura della medesima. Rimossa la ruggine e le morchie è presente la sola vite senza fine ,montata sul suo albero cardanico il quale è sostenuto da ben 2 cuscinetti a rulli....!
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Qui,il particolare è meglio visibile.... La vernice grigia è quasi identica,per tonalità,alla sua originale...
Vediamo i particolari che costituscono l'uomo morto:diciamo che principalmente sono 3
1) Un contatto elettrico. Questo!
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Una lamella che in questa foto manca(la vedrete nelle foto a seguire) è montata su questo basamento isolante dove alla vostra destra è posizionato un contatto la cui punta può essere regolata mediante il piccolo bulloncino che la supporta. Questo semplicissimo contatto che chiude il circuito per mezzo della lamella,determina lo scatto dell'IR per mezzo di una bobina a 24 volt,montata in cabina AT(quindi vicinissima all'IR) della quale vi avevo già fatto cenno in altri interventi.
2)Un dispositivo meccanico che è composto da un pacco lamellare per poter essere atratto da un campo magnetico,un ingranaggio o meglio:una sorta di cremagliera a mezza luna e una molletta a spirale avvolta nel perno centrale che permette la rotazione dell'ingranaggio. Una staffa sagomata a "collo di cigno che contiene tutto ciò di cui ho scritto...Eccola! :lol:
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Nella foto di sopra si vede ciò che c'è dietro all'ingranaggio. La molla e un perno cilindrico che ha lo scopo di caricare la molla in qualunque senso giri l'ingranaggio e permettere il suo posizionamento sempre e comunque,in un punto ben preciso: con i denti in verticale della vite senza fine...
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Nella foto di sopra si vede meglio...
3)Una bobina alimentata a 24 volt in cc. La bobina alimentata attrae la staffa su cui è montato l'ingranaggio che abbiamo visto e il suo circuito è chiuso(quindi alimentato)dal pulsante a terra o manuale azionato dal macchinista. Nelle altre foto che ora vedrete,vi illustrerò il funzionamento di tutto il dispositivo.....
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Messaggioda marchetti625 » 21/01/2013, 1:47

Se non vi siete "addormentati" :lol: :P Eccco il resto...Ok?

Immagine Voilà ! Come per magia,ecco tutto il "marchingegno" montato! La vernice rossa che vedete non è smalto comune ma un particolare prodotto dielettrico(isolante) che si applica in questi casi....
Nella foto si vedono,chiaramente,sia la bobina di attrazione che la lamella montata (a destra e in alto dell'immagine) il cui contatto provoca lo scatto dell IR.... Ma come frena l'elettromotrice?
Intanto l'azione frenante deve essere contemporanea allo scatto dell'IR....Per garantire la massima sicurezza in caso di malore del macchinista o sua assenza alla condotta del rotabile,lo stesso deve fermarsi nel più breve tempo e spazio possibile.

Per fare ciò,dalla condotta generale dell'impianto pneumatico,ì dell'elettromotrice è collegato un tubo che alimenta una valvola posizionata proprio al disotto della cassetta che contiene l'uomo morto. La valvola si apre mettendo in comunicazione con l'atmosfera,l'aria conenuta nella condotta generale,mediante un perno che è posizionato proprio in corrispondenza della staffa a collo di cigno....A monte della valvola ,un rubinetto d'intercettazione permette di escludere pneumaticamente ,il dispositivo(in origine il rubinetto era sotto alla valvola)

A proposito di dispositivi di esclusione...anche la bobina ne ha uno che permette di escludere il funzionamento dell'uomo morto in caso di guasto alla bobina o alla lamella di scatto dell IR. Infatti sulla testata della cassetta è posizionata una levetta che per mezzo di un eccentrico consente sia di alzare che di abbassare se ruotata in senso contrario la staffa a collo di cigno. Questi dispositivi di esclusione erano tutti piombati! La loro manomissione doveva essere giustificata con verbali di tipo M40. Anche i coperchi,come vedremo erano assicurati da chiusure a farfalla con fori atti al passaggio di filo che veniva piombato.... E adesso,in sequenza il funzionamento di tutto l'apparato...

Nella foto di sopra la staffa era alzata immaginiamola per effetto del campo magnetico che l'attrae sull'espansione polare della bobina. L'ingranaggio della staffa non tocca neppure la vite senza fine che gira sul suo albero cardanico,mosso da una presa di moto collocata sul fusello della ruota interna del carrello adiacente alla cassetta dell'uomo morto la quale è fissata sotto al telaio dell'elettromotrice nella sua parte più esterna.

Se la bobina perde la sua alimentazione perchè il piede del macchinista non pigia più il pedale nella cabina condotta,la staffa si abbassa aiutata in questo anche dalla grossa molla che si vede nella foto e la cui intensità di attrazione è regolabile per mezzo di un apposito galletto su cui è assicurata. A questo punto l'ingranaggio della staffa,si innesta sulla vite senza fine e comincia a girare. Girando sulla vite senza fine,qualunque sia il senso di rotazione della medesima,si carica la molletta che è contenuta nel suo interno....Dopo pochi secondi che corrispondono a pochi metri dei spostamento dell'elettromotrice,i denti dell'ingranaggio giungono alla loro punta estrema oltre la quale è impossibile un ulteriore rotazione dell'ingranaggio stesso. In quel punto non esistendo più denti è ulteriormente ridotto anche il diametro dell'ingranaggio e questo determina una ulteriore discesa verso il basso della staffa a collo di cigno
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Immagine
A questo punto,la discesa della staffa comprime il perno della valvola pneumatica determinando la fuoriuscita nell'atmosfera dell'aria della condotta generale e il conseguente arresto dell'elettromotrice o del convoglio(nel casi di rimorchiate ad essa accoppiate)
L'abbassamento della staffa a collo di cigno,provoca, anche,la chiusura del contatto di scatto dell'IR ,la cui lamella è ulteriormente caricata quanto a compressione meccanica sul contatto,per mezzo dell forcella isolata montata sulla staffa a collo di cigno medesima.

Il macchinista,però,non era morto nè si era sentito male!!!! :lol: :D Si era distratto a causa di una bella "gnocc... :D "ragazza che aveva voluto chiedergli un'informazione ;) ! Pertanto chiarito l'equivoco,ha prontamente rimesso il piede sul pulsante....Rialimentata la bobina,la staffa a collo di cigno si è immediatamente alzata perchè attratta dalla medesima. A questo punto l'ingranaggio che durante il movimento di avanzamento sulla vite senza fine aveva caricato la molletta posizionata nel suo interno,è prontamento tornato a disporsi con i denti dritti e perpendicolari alla vite senza fine
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Anche la valvola pneumatica si è richiusa in quanto il perno di apertura non è più compresso dalla staffa a collo di cigno e quindi l'aria della condotta generale del freno non è più dispersa nell'atmosfera. Il perno stesso,infine,si solleva per effetto di una molla che è contenuta all'interno della valvola.

E anche io,per vostra "buona pace" :P sono arrivato al termine di questa dissertazione....Avevo scritto,in apertura che ero partito da quel "coso" che avete visto nella prima foto,per arrivare a questo!
Immagine! :P

Nella foto lo vedete ancora privo della verniciatura definitiva però,veramente è uno spettacolo! Darò un prtettivo alla valvoal di bronzo perchè lucida fa un bell'effetto! :) Vi avevo scritto qualcosa sul commutatore pneumatico che altri non è che un interruttore pneumatico,una sorta di pressostato che apre o chiude un circuito. Esiste anche sul materiale rotabile della Roma Nord e asserve le porte all'uomo morto,nel senso che all'apertura di una porta,si blocca il treno. Stessa funzione dovrebbero avere sulle sammarino. La mancanza di documentazione originale rende la cosa non certa. Comunque ho deciso configurerò l'apertura delle porte accidentale con l'intervento a protezione dell'uomo morto. Non si sà mai!!! :lol:

Saluti Max RTVT
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Messaggioda Giancarlo Giacobbo » 21/01/2013, 9:18

Complimenti Max!! Hai fatto un ottimo lavoro, sia di restauro che di documentazione. È commovente vedere come quasi un secolo fa si riusciva in maniera semplice a risolvere certi problemi. Sempre, però, in linea con la tecnologia del tempo.
Bravo!
Giancarlo
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Messaggioda edoardo » 21/01/2013, 12:13

Molto interessante.

Ma le porte della S. Marino non sono manuali?
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Messaggioda ALn668.1207 » 21/01/2013, 14:49

Veramente interessante!

Mi viene in mente un dispositivo applicato alle funivie per controllare la marcia ed evitare di arrivare in stazione con una velocità eccessiva, una sorta di SCMT.
Ebbene una volta era realizzato con un sistema meccanico, una coppia vite senza fine - corona applicata alla puleggia motrice, la corona girando comandava degli interruttori che agivano sul regolatore di velocità.
Il sistema era "complesso" per via della presenza dei meccanismi, ma efficace e, di fatto, semplice e affidabile e soprattutto era impossibile che dal banco di comando si perdesse la posizione della cabina.
Oggi si fa tutto con encoder, tutto più semplice, basta un aggeggino elettronico che manda un segnale al computer.
Ma... c'è un ma: non è raro che per un qualsiasi disturbo il computer perda la posizione della cabina, di fatto non sa più dove è e di conseguenza l'impianto si ferma e va riportata la cabina in stazione alla minima velocità con comando manuale.
E per riprendere la posizione vanno fatte due corse dell'impianto per ripristinare i punti fissi. Fino al successivo problema...
Ci sono stati degli incidenti piuttosto gravi, ultimamente, per guasti di questo tipo.
Non tanto per colpa del sistema, anche se ci sarebbe qualcosa da dire al riguardo, quanto per superficialità di condotta da parte del macchinista.
tipo, per esempio, una cassetta degli attrezzi piazzata sopra il pedale dell'uomo morto, per "imbrogliare" il sistema.
Proprio in questi giorni alcuni responsabili di una funivia di Canazei stanno facendo i conti con la giustizia.
Paolo
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Messaggioda marchetti625 » 22/01/2013, 19:34

Intanto,ringrazio tutti coloro che intervenendo alla discussione,hanno apprezzato il mio lavoro.... Quanto a "sistemi",più o meno "peregrini" :lol:,applicati da macchinisti e manovratori per "imbrogliare"il sistema....credo che neppure a S.Marino,fossero secondi a nessuno...Come ho scritto in precedenza,il dispositivo,si attivava o con il pedale o con il pulsante. Sulla scatoletta del pulsante,ho travato traccia della basetta di un qualcosa che,forse,poteva servire(una sorta di cappiola abbattibile)come fermo del pulsante in posizione di chiusura escludendo così,la pressione della mano del macchinista ;) Oppure si poteva mettere un bel "mattone" o un ceppo del freno,sul pulsante del pedale...

Voglio dire che è sicuramente un dispositivo semplice ed efficace ma non "sicuro" considerando anche i comportamenti(ovviamente eventualmente scorretti) del personale di condotta.... Era anche faticoso perchè imponeva ai conducenti un azione fisica costante per tutto il tempo del viaggio. Vero è che il medesimo era breve e c'erano anche le soste alle stazioni...però :)

Rispondo ad Edoardo..... Le porte sulla S.Marino erano manuali ma scorrevoli su un apposito binario.... Un viaggiatore avrebbe potuto aprirle facilmente a treno in corsa. Un semplice pulsante a doppio contatto montato sulla battuta del vestibolo di entrata e collegato al dispositivo dell'uomo morto,poteva o potrebbe rappresentare una sicurezza in più per l'elettromotrice. Il doppio contatto permetterebbe anche il segnalamento luminoso di "porta aperta". Se questo dispositivo era stato effettivamente montato su quel materiale,non te lo saprei dire. Certamente mi ritrovo due commutatori pneumatici,però ad un solo contatto interno e non due come sulle Nord che li usavano a questo scopo. In ogni caso,io lo monto pure sulla sammarino come ulteriore sicurezza del sistema....

Saluti a tutti

Max RTVT
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Messaggioda marchetti625 » 28/01/2013, 1:32

Come resistere alla tentazione di "postarvi" questa foto "ufficiale" dell'Uomo Morto a fine lavori? :lol:
Immagine

Al prossimo "giro" si parla di riscaldamento vetture......

Max RTVT
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Messaggioda Giancarlo Giacobbo » 28/01/2013, 14:07

Ottimo lavoro Max!
Giancarlo
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Messaggioda andm » 28/01/2013, 15:28

Ottimo lavoro veramente, complimenti.
E interessante anche la spiegazione. E' ingegnoso, veramente.
Andrea
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Messaggioda Michele Ginanneschi » 29/01/2013, 8:35

Fra l'altro, mi sembra che sia un sistema robusto e affidabilissimo, se dopo 80 anni, dopo una revisione e ripulitura è ritornato a funzionare con i componenti originali.
L'impossibile non esiste.
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