Raccordi

Spazio dedicato alle stazioni e ai grandi nodi urbani della rete RFI

Messaggioda fas » 06/03/2012, 22:24

Prendendo spunto da un intervento di Paolo nella discussione sul nodo di Trieste

E 44 ha scritto:Ma RFI non accetta la proposta della Regione e dell'Ente Porto di pagare 50.000 Euro all'anno per l'uso del raccordo, ne vuole 150.000.


ne approfitto per fare qualche cenno riguardo i costi annui di allaccio di un raccordo ferroviario alla rete RFI.

I costi annui da corrispondere a RFI possono essere divisi in 3 categorie:
-costo per la manutenzione degli impianti (es. deviatoio di allaccio, segnali, eventuale fornitura di alimentazione elettrica): dipendono ovviamente dalla quantità degli impianti
-spese per le attività di vigilanza sul raccordo (visite ispettive da parte di personale RFI): circa 3000€\anno
-canone di allaccio: è la parte più "corposa" di tutta la spesa. Di seguito le modalità con cui viene calcolato.

Si parte da un prezzo base di 50mila€ (per stabilimenti di dimensione inferiore a 5 ettari) oppure di 150mila€ (per stabilimenti che occupino una superficie maggiore).

Tale valore viene poi moltiplicato per due coefficienti:
-il primo riguarda il tipo di allaccio del raccordo (in stazione piuttosto che in piena linea) Es. per un allaccio in piena linea sulla rete fondamentale, si applica il coefficiente "2" (ossia il costo raddoppia).
-il secondo dipende invece dalla posizione geografica del raccordo (si va da 0,8 a 1,5 a seconda della regione)

A seconda del traffico generato dal raccordo, è prevista la restituzione di parte del canone. Si raggiunge la restituzione completa del canone con un traffico di 2.000 carri/anno (tutti a treno completo) per gli stabilimenti di dimensioni inferiore di 5 ettari e di 5.000 carri/anno (anch'essi a treno completo) per gli stabilimenti di dimensioni superiori.
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Messaggioda E 44 » 07/03/2012, 1:02

Il problema nel caso citato è che l'Autoporto è classificato sulle mappe catastali con dimensioni inferiori ai 5 ettari, ma secondo RFI che adotta criteri di misurazione tutti suoi la superfice è maggiore di 5 ettari. E RFI rifiuta ogni possibilità di accordo. O così o niente.

Una volta si diceva che avere qualcosa è sempre meglio che non avere nulla. Nel commercio l'adattamento, o il compromesso, sono la regola. Ma questo pare non valere per RFI. E il discorso allora si allunga, non solo ai raccordi...
Paolo
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Messaggioda Giovanni Pighini » 08/03/2012, 0:49

Che tristezza!
Giovanni
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Messaggioda Giovanni Fvm » 08/03/2012, 20:41

E' possibile esternalizzare la manutenzione di un raccordo se privato?
E altra cosa: altre aziende con infrastruttura e con raccordi (Le nord, TFT, FSE, FER, GTT ecc) che canoni applicano?
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Messaggioda Alex Corsico » 09/03/2012, 9:04

Giovanni Fvm ha scritto:E' possibile esternalizzare la manutenzione di un raccordo se privato?
E altra cosa: altre aziende con infrastruttura e con raccordi (Le nord, TFT, FSE, FER, GTT ecc) che canoni applicano?


Alla prima domanda rispondo sì per la parte non inerente ad RFI che curerà la manutenzione sino agli apparati di sua competenza.
Per esempio è così al raccordo Hupac di gallarete che è dotato di un ACC ed è in manutenzione ai privati.

ciao
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Messaggioda Macaco » 09/03/2012, 11:27

@ Alex. All'Hupac di Gallarate ci sono due apparati e due distinte zone di giurisdizione.

- ACEI - RFI - Cinque binari di presa e consegna materiali. Di quell'impianto, come altri, ne ho seguito la nascita e l'ho tenuto a ... battesimo ... facendo il primo turno assieme al DM.

- ACC - HUPAC - sorto successivamente. Controlla l'interno del raccordo vero e proprio, e regola il prelevamento ed il piazzamento dei materiali dai cinque binari di RFI, in accordo con il DM di Gallarate Hupac Rfi.
Gaetano.
Scusatemi. Io appartengo al passato delle FS. Non sono ingegnere e sono contrario al cazzeggio...ferroviario.
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Messaggioda Alex Corsico » 09/03/2012, 14:28

Li conosco bene entrambi :) li ho starvolti parecchio.........

naturalmente il secondo (l'ACC) è in manutenzione ai privati.

Cmq anche il primo impianto non è di prprietà RFI, ma di Hupac che l'ha costruito, e ne mantiene i costi.

ciao
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Messaggioda Macaco » 09/03/2012, 18:42

Alex Corsico ha scritto:Li conosco bene entrambi :) li ho starvolti parecchio.........

naturalmente il secondo (l'ACC) è in manutenzione ai privati.

Cmq anche il primo impianto non è di prprietà RFI, ma di Hupac che l'ha costruito, e ne mantiene i costi.

ciao


Semmai ne ha sopportato in parte i costi di costruzione. Dell'ACEI così come di tutto l'impianto, utilizzando vari materiali riciclati. Compresi gli scambi ed i fili della linea aerea. Ricordo ancora, dopo oltre 15 anni, le tribolazioni avute prima che l'impianto iniziasse a funzionare nel modo dovuto.
Gaetano.
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Messaggioda E 44 » 10/04/2012, 12:55

Un mio conoscente che lavora in una impresa privata di servizi ferroviari merci mi ha riferito che la sua impresa ha contattato varie ditte poste lungo una certa linea ferroviaria le quali, anche sfruttando certi raccordi, sarebbero state liete di servirsi per le merci del treno, treno che in questo caso avrebbe ripristinato le funzioni di raccoglitore.
Ebbene, nulla da fare! RFI elimina i raccordi e smantella le stazioni, secondo il principio che il servizio Cargo va abbandonato, ma non deve essere fatto da altri vettori. Tutti in camion!
Paolo
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Messaggioda E 44 » 22/04/2012, 10:46

Ormai si sconfina nella follia.
Dalla stazione di Ronchi Sud esce un raccordo che va ai cantieri navali di Monfalcone, dotato anche a causa dei molti passaggi a livello di una segnaletica importante.
Da molti anni lo si usa poco, ma lo si usa.
Ecco cosa ha detto l'assessore ai trasporti della provincia di Gorizia:
"Sarebbe ora di chiudere questo raccordo e di farne una pista ciclabile; vi passano pochi vagoni, che col loro passaggio intralciano l'attività lavorativa dei camion diretti al cantiere e alle varie ditte della zona".
Insomma, i carri movimentati sono pochi e rari, ma intralciano il traffico dei camion!
Paolo
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Messaggioda ioannesg » 22/04/2012, 12:25

Ciclabile, la nuova frontiera della politica urbana.... bah!
Giovanni
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Messaggioda E 44 » 22/04/2012, 14:28

La cosa è ancora più risibile considerando che in Friuli e nella "Bisiaccheria" (la zona Gradisca-Monfalcone) tutti usano da sempre la bicicletta per spostarsi nei centri abitati, le strade sono piene di biciclette, certamente nessuno sente il bisogno di una pista ciclabile.
Paolo
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Messaggioda Giancarlo Giacobbo » 22/04/2012, 14:35

ioannesg ha scritto:Ciclabile, la nuova frontiera della politica urbana.... bah!

No, da quanto ho sentito dire sono fonte di finanziamenti della CEE.
Giancarlo
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Messaggioda ioannesg » 22/04/2012, 19:22

Giancarlo.... appunto! (non aggiungo altro perchè con la politica ce campo....)
Giovanni
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Messaggioda freelancer » 23/04/2012, 15:58

Quando sento nominare certi personaggi noti per la carica che occupano e per le s*******e che sparano, mi presenterei volentieri davanti al loro ufficio con uno di questi... :twisted: :twisted: :twisted:
Quando ci vuole, ci vuole!
Paolo
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