Traghetti nello stretto di Messina. Ai tempi che furono.

Spazio dedicato alle discussioni sulla normativa di esercizio delle FS (Regolamenti, Disposizioni, Istruzioni, Circolari, Ordini di Servizio)

Messaggioda Macaco » 10/02/2012, 17:45

A completamento di quanto già postato nei racconti, e su epressa richiesta di Paolo, entro nello specifico della normativa. Come inizio ritengo opportuno citarvi le fonti normative (che potrebbero essere anche cambiate - controllate sempre le sacre scritture on-line).

- PGOS – Capitolo XVII - Passaggio dei rotabili sulle navi traghetto.

- F.L. 152 – Sezione 4.22 - Norme particolari per il passaggio dei rotabili sulle navi traghetto. Compartimento di Palermo.
- F.L. 153 – pagina 26 – C'è il piano binari e la capacità dei mezzi imbarcabili.
- F.L. 142 - Stessa sezione e stesso titolo. Compartimento di Reggio Calabria.

- Allegato 1 - RS - Segnaletica complementare - Punto 3 - Segnale per manovre di imbarco e sbarco.
- Allegato 5 – ISM – Articolo 144 – Manovre di carico e scarico.

Cominciamo con il dire che sia sul ponte mobile che sulle navi ci sono degli scambi a mano. Le rotaie del ponte mobile combaciano con quelle delle navi il cui ponte binari si ancora al ponte mobile. Generalmente c'è uno scambio triplo sul ponte mobile e il suo seguito sulla nave, dove, nel ramo centrale si ha un secondo scambio che duplica i binari centrali che in totale diventano quattro. A proposito, poi, del piano binari delle navi mi ricordo dei particolari d'esercizio che possono interessare a tanti appassionati.

Vi parlerò appunto di questi particolari.

Aggiungo che le specifiche (le lettere) - Lunghezze utili dei binari e modalità imbarco materiale rotabile - sono reperibili on-line anche sul F.L. 142 - ed. 2003 - Sez. 4.22 - pag. 42 (on-line pg.54)- Circolare Compartimentale 37/2007.

...continua...
Gaetano.
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Messaggioda Marmotta » 10/02/2012, 18:53

Quest'estate mi sono fermato parecchio ad osservare le manovre di imbarco/sbarco dei convogli a Messina e mi chiedevo una cosa: il ponte mobile crea una bella rampa corta e ripida tanto che si nota molto, fra la carrozza sulla rampa e quella in piano sulla terraferma, l'angolo fra i tetti ed i respingenti...percaso, prima di effettuare la manovra, allentano la maglia dei ganci?
Nicolò
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Messaggioda Macaco » 10/02/2012, 18:59

Certamente :!: La stessa cosa succedeva anche a Villa San Giovanni. In tutta la colonna treno si allentavano i tenditori prima dell'imbarco, per poi serrali a fondo nella ricomposizione. Più avanti dirò qualche cosa dell'aggancio a bordo nave.
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Messaggioda Giancarlo Giacobbo » 10/02/2012, 19:07

Ponte d'imbarco visto dalla nave.

Immagine

E i binari all'interno della nave

Immagine
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Messaggioda ioannesg » 10/02/2012, 20:42

navi_t10[1].jpg
Giovanni
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Messaggioda Macaco » 10/02/2012, 20:53

Se ben ricordo si caricavano prima i binari centrali e poi quelli laterali. Allo scarico si procedeva in senso inverso. Il primo veicolo di ogni binario veniva ancorato al paracolpi (munito di respingenti) tramite il tenditore del gancio di trazione. L'ultimo veicolo veniva staffato. In ogni caso, sia a bordo dei traghetti che sulle vetture si avvertiva l'inclinazione della nave durante le fasi di carico e scarico. L'incernieramento provvisorio trametteva, però, anche al ponte mobile il movimento della nave (rollio o beccheggio ???) quando il mare era particolarmente agitato, nonostante che le invasature fossero state costruite con legnami e strutture atte ad ammortizzare tali movimenti.

Ci sarebbe molto utile conoscere qualche cosa sul legname usato per le invasature. Iacopo ci sei :?:
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Messaggioda Macaco » 10/02/2012, 21:06

Un amico messinese, Roberto Copia, corregge parzialmente i miei ricordi.

La sequenza di carico che, in ogni caso, mette al riparo la nave da pericolosi sbandamenti (che potrebbero danneggiare il ponte mobile o provocare sviamenti al convoglio in manovra) è la seguente.

Supponiamo di dover caricare un ICN composto da 11 vagoni:
Manovra 1) si collocano 3 vagoni in uno dei binari centrali
Manovra 2) si collocano 4 vagoni nel binario laterale opposto a quello impegnato sub punto 1)
Manovra 3) si collocano 4 vagoni nel binario laterale vicino a quello impegnato sub punto 1)
Se il convoglio è più lungo si utilizza anche il 4 ed ultimo binario libero, cioè quello residuo centrale

Supponiamo adesso di dover caricare l'IC Peloritano/Archimede (9 vagoni):
Manovra 1) si carica la sezione da 4 pezzi su uno dei due binari centrali
Manovra 2) si carica la sezione da 5 pezzi sul binario laterale opposto o sull'altro centrale.

...continua...
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Messaggioda freelancer » 10/02/2012, 21:13

Ci sono ancora le navi "bidirezionali"? Non ricordo se hanno anche l'ingresso su ambedue le estremità.
Paolo
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Messaggioda Macaco » 10/02/2012, 21:21

Le specifiche delle lettere indicano le lunghezze utili dei binari e modalità imbarco materiale rotabile e si trovano nelle sezione 4.22 dei FL citati e che Giovanni ha prontamente inserito. ;) :)

Ritornando a quelle "lettere" ed alla loro importanza mi rammento che pervenivano all'ufficio telegrafo di Messina, tramite telescrivente dalle stazione di Napoli, Palermo e Catania, le composizioni complete (con le rispettive sezioni) dei treni viaggiatori da traghettare. Le composizioni, però, oltre ai dati dell'allora quadro V del foglio di corsa riportavano la marcatura numerica e letterale di ogni singola vettura. La marcatura, tramite opportune tabelle, permetteva al Coordinatore dello Stretto di conoscere con precisione (al centimetro) la lunghezza delle vetture. Così era possibile determinare e programmare la modalità di carico treno per treno. Il programma passava poi, attraverso canali telex e radio a tutto il personale interessato (compreso il Nostromo che sovraintendeva alle operazioni di carico e scarico)

...continua...
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Messaggioda Macaco » 10/02/2012, 21:31

Per il momento mi fermo aggiungendo questa notazione prelevata da un'altra

...discussione sui grafici reali, ovvero sullo "strumento di lavoro" adoperato dai DC, DU e DCO e di quando questi grafici venivano compilati a mano.

Il grafico, per loro, era quello che il mod. M.42 rappresentava per i DM.

Ad onor del vero occorrerebbe aggiungere anche il Coordinatore dello stretto di Messina, quando anche lui "trattava" come treni, le navi adibite al traghettamento dei rotabili tra le sponde di Villa S.Giovanni e Messina e da Messina a Reggio Cal.
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Messaggioda tric&trac » 14/02/2012, 17:26

...erfù.....o meglio E/R/F/U......mo l'ho buttata.....vediamo chi raccoglie....

ciao
E t&t
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Messaggioda Macaco » 14/02/2012, 17:38

tric&trac ha scritto:...erfù.....o meglio E/R/F/U......mo l'ho buttata.....vediamo chi raccoglie....

ciao
E t&t


A mia uricisti :?:

Tiè :twisted:
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Messaggioda freelancer » 17/02/2012, 17:05

Macaco ha scritto:L'incernieramento provvisorio trametteva, però, anche al ponte mobile il movimento della nave (rollio o beccheggio ???) quando il mare era particolarmente agitato, nonostante che le invasature fossero state costruite con legnami e strutture atte ad ammortizzare tali movimenti.

Se il mare è agitato, una nave ha entrambi i movimenti. Bisognerebbe vedere com'erano disposte le invasature e in generale l'area portuale come protetta, per vedere quale movimento fosse prevalente. Il beccheggio era compensato dalle cerniere del ponte mobile, il rollio poteva essere più pericoloso, visto il ponte com'è fatto, perchè lo avrebbe sollecitato a torsione. Molto doveva anche dipendere dall'abilità degli ormeggiatori.
Paolo
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Messaggioda Macaco » 17/02/2012, 18:27

Paolo, la prua dei traghetti si incastrava nelle invasature come un tappo di sughero in una bottiglia. Le pareti delle invasature sono rivestite con traversoni di un particolare legno di consistente durezza. Solidi ganci metallici del ponte mobile si incastrano al piano binari della nave. Oltre a ciò ci sono i normali sistemi di ormeggio fatti con grosse gomene che, ancorate a terra, venivano poi messe in trazione da bordo.
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