Trazione monofase: regolazione

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Messaggioda fas » 03/07/2015, 21:31

Anche se in silenzio, seguo con molto interesse questa discussione.
Giancarlo, quando hai tempo, riusciresti a fare una scansione dell'articolo di Mascherpa sul n°206 di Italmodel Ferrovie?
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Messaggioda Giancarlo Giacobbo » 04/07/2015, 8:49

Iacopo, in questi giorni sono un poco occupato. Appena posso, vedo se riesco a soddisfare la tua richiesta.
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Messaggioda ssb » 04/07/2015, 15:22

Qualcuno mi saprebbe dare o ha per caso sottomano/internet una spiegazione dettagliata del funzionamento del motore a gabbia di scoiattolo? Nei testi che ho trovato io non lo si spiega o si da per scontata la spiegazione, boh.
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Messaggioda Giancarlo Giacobbo » 04/07/2015, 19:16

Cerca " Campo magnetico rotante" . Quello è la base del funzionamento dei motori asincroni polifasi avvolti e a gabbia di scoiattolo.

http://www.nauticocaboto.it/uploads/fil ... otante.pdf
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Messaggioda ssb » 06/07/2015, 16:19

Grazie. Molto esplicativo questo documento. Dunque, se ho capito bene, il principio di funzionamento è lo stesso sia con rotore avvolto che con rotore a gabbia. Il campo rotante induce una corrente nel rotore che crea un campo magnetico che si oppone a quello rotante e costringe il rotore a girare. Se questo è vero però non riesco a capire in pratica come le barre del rotore a gabbia possano fare ciò. Come fa a circolare una corrente pur essendo delle semplici barre in cortocircuito?

Abbiate pazienza. Sto pescando in parte dalle mie (fragili) basi scolastiche di elettrotecnica e in parte da conoscenza da autodidatta via internet. Un mix letale.
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Messaggioda Giancarlo Giacobbo » 06/07/2015, 23:34

Parti dal presupposto di paragonare lo statore all'avvolgimento primario di un trasformatore. Nel momento in cui si da tensione, si viengono a creare quei campi magnetici, uno per ogni avvolgimento di fase, che , trovandosi a 120 gradi sfasati fra loro sia meccanicamente che elettricamente, sommandosi danno origine ad un unico campo che ruota all'interno del motore. Essendoci però all'interno del motore lo statore realizzato da barre conduttive poste parallele all'asse e montate alle estremità su due anelli che le mettono in corto circuito fra loro, creando quello che viene chiamata "gabbia di scoiattolo", il campo magnetico, ruotando, taglia con il flusso queste barre e, a mo di un secondario di quel trasformatore ipotetico detto prima, induce in queste barre una forza elettromotrice che produce una corrente che va a circolare in questa gabbia. Poiche ad ogni azione si produce una forza di reazione uguale e contraria a quella che l'ha prodotta tendente ad annullare la prima, la gabbia e tutto il rotore inizia a ruotare. Man mano che il numero di giri aumenta, si crea uno scorrimento fra le forze e che tende a diminuire man mano che il numero dei giri si avvicina a quello del campo magnetico rotante. In teoria questo scorrimento fra le due velocità diventa zero quando i numeri dei giri diventano uguali, le forze elettromotrici indotte nel rotore diventano anch'esse zero e il motore teoricamente dovrebbe fermarsi. Poiche a causa degli attriti il numero dei giri del rotore non sarà mai uguale a quello del campo, la gabbia continuerà a girare finché viene alimentato il campo. La potenza erogata però mentre è massima all'avvio perché il rotore essendo fermo viene visto come un corto circuito sul secondario, man mano che il numero dei giri aumenta, diminuisce.
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Messaggioda Giovanni Pighini » 08/07/2015, 18:57

Giancarlo, a mio avviso a scorrimento nullo (nel mondo "ideale") il motore non tenderebbe a fermarsi ma girerebbe con coppia nulla (e quindi a velocità costante). La presenza di attrito rende ciò impossibile e quindi anche con motore "a vuoto" un minimo di scorrimento ci sarà sempre
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Messaggioda Giancarlo Giacobbo » 08/07/2015, 22:47

Se in teoria lo scorrimento fra campo magnetico rotante dello statore e il numero dei giri del rotore diventa zero, si viene ad annullare la forza elettromotrice che si induce nell'avvolgimento o nella gabbia di scoiattolo del rotore che genera la forza contro elettromotrice che provoca la rotazione dello stesso. È vero che la coppia si annulla e come conseguenza il rotore tende a rallentare a causa delle resistenze meccaniche, ma subito a seguito del rallentamento si viene nuovamente a creare lo scorrimento avente come conseguenza la generazione di una nuova coppia. Riportando su un piano cartesiano l'andamento teorico della coppia in funzione del numero dei giri, si avrebbe una linea ondulata avente come massimo il numero dei giri del campo magnetico è come minimo lo stesso dato sottratto delle resistenze meccaniche. Nella pratica, invece, si avrà una linea retta con valore medio più basso di quello teorico. Esempio, in un motore asincrono trifase avente una sola coppia polare, il numero di giri del campo magnetico e di 3000 giri, mentre il numero dei giri del rotore , a vuoto, può variare fra i 2700 e i 2900 giri. Valore che dipende dalla costruzione dello stesso.
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Messaggioda Giovanni Pighini » 10/07/2015, 16:22

Certo.
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Messaggioda ssb » 10/07/2015, 21:42

Grazie. Poi appena ho tempo torno più sull'argomento specifico del topic con una domanda sui tiristori :D
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Messaggioda ssb » 14/07/2015, 11:57

Eccomi. Se in un veicolo monofase con regolazione della tensione ai motori con tiristori si parla di "comando a tiristori tramite variazione dell'angolo di innesco in quattro stadi" cosa si intende esattamente? La variazione dell'angolo di innesco se ben ricordo è semplicemente quando la sinusoide viene tenuta a zero per un certo tempo della semionda e solo dopo quel tempo (l'angolo di innesco appunto) lasciata passare per intero, detto proprio con parole mie... sbaglio?
Però cosa siano i quattro stadi e che risultato danno mi rimane oscuro :?:
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Messaggioda Giancarlo Giacobbo » 14/07/2015, 15:01

A sommi capi ho capito cosa intendi. Detto così, il funzionamento del sistema dovrebbe essere similare a quanto avviene nei regolatori di luminosità per lampade a incandescenza o di velocità per piccoli motori come trapani a mano. I quattro stadi, secondo me, non sono altro che i tempi di conduzione dei tiristori. Appunto due per la semi onda positiva e due per quella negativa.
Provo a fare un disegno per far capire come io intendo la cosa.
Giancarlo
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Messaggioda freelancer » 15/07/2015, 21:29

Ne ho trovato uno io:
Immagine
Si immagini che l'elettronica controlla i 4 SCR (tiristori). Spesso il campo del motore è controllato separatamente dall'armatura con un comando simile: viene fuori un controllo simile al chopper, ma meno complesso perchè non è necessario "spegnere" gli SCR, dato che al passaggio per lo 0 della semionda si "spengono" da sè.
Paolo
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Messaggioda ssb » 26/08/2015, 14:41

Se a qualcuno può interessare, ho digitalizzato lo schema di "quello vero": Immagine
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Messaggioda freelancer » 26/08/2015, 21:00

Di che loco è: Re 4/4 IV SBB o 1044 OBB?
Ricordo di aver trovato che la 1044 ha, se ricordo bene (ma posso cercare, ho il testo) 32 SCR e 64 diodi, però non so come disposti.
Paolo
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