Ecco lo schema rielaborato (solo riprodurre la commutazione statore/rotore del convertitore di fase è stata una pena, nello schema sulle fotocopie mancava).
- Schema semplifcato monotrifase ungherese
Da quanto ho tradotto, funzionava così: il convertitore di fase era sincrono, la dinamo eccitatrice alimentava il rotore del convertitore (molto simile quindi a quello francese, quindi) ma lo statore aveva due avvolgimenti distinti per fare a meno del trasformatore: un avvolgimento era monofase e bobinato per la tensione di linea, il secondo era trifase e avvolto per una tensione molto inferiore (probabilmente fra i 600 e i 1000 V). La corrente che ne veniva fuori era trifase a 50 Hz. Per usare questa, la si forniva direttamente ai motori.
Per ottenere le altre frequenze si usava il convertitore di frequenza, che girava a velocità fissa perchè trascinato da quello di frequenza, tetrapolare che quindi girava a 1500 rpm.
Semplifico deliberatamente: il convertitore di frequenza aveva 2 avvogimenti, uno a 6 poli e uno (tipo Dahlander) a 2 o 4. Con una alimentazione dallo statore si otteneva una riduzione a 25 Hz, alimentandolo dal rotore si potevano ottenere le tensioni di 75, 100 e 125 Hz a seconda del numero di poli scelto. No, non ho lo schema circuitale della macchina,
L'avviamento e le transizioni avvenivano col reostato a liquido.
A differenza del sistema francese, in cui le due macchine convertitrici non erano collegate meccanicamente, qui le frequenze erano fisse e solo quelle per l'unione meccanica dei due dispositivi.
Se qualcuno vuole aggiungere qualcosa è benvenuto: sembrano apparecchi usciti dal laboratorio di uno "scienziato pazzo"!