Ferrovia Rimini S. Marino

Spazio dedicato alle ferrovie estere

Messaggioda marchetti625 » 28/01/2012, 14:38

:lol: Tutto siete tranne che profani! :lol:

Detto questo...in sotanza si tratta di interruttori pneumatici... Sono pressostati che hanno un alberino caricato da una molla compressa dall'aria che viene trattenuta da un apposita guarnizione anulare. Tutto il meccanismo interno è stato oltre che pulito e debidamente smerigliato anche sostituito con nuovi componenti e tarato provvisoriamente in attesa della taratura definitiva quando il tutto sarà in opera sul rotabile.

Alla sommità dell'alberino è collocato un piattello di rame che a sua volta è sostenuto e ammortizzato da una molletta. Quando l'aberino si alza per effetto dell'aria,il piattello di rame chiude il circuito. Questi componenti sono originali TIBB e di questo apparato ne esiste anche una versione con doppi contatti. Sulla Roma Nord,per esempio aziona le elettrovalvole di comando delle porte. Sulla Rimini-S.Marino erano utilizzate per il circuito del dispositivo Uomo Morto

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Messaggioda marchetti625 » 28/01/2012, 14:41

Terminato il ripristino degli apparati pneumatici di banco e adesso la volta dei due banchi di manovra....Uno spasso :D perchè sono puramente meccanici e azionano due valvole(altro non sono che due rubinetti a 4 vie) e un rivio a catena per il controller....

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Messaggioda ioannesg » 28/01/2012, 15:29

Se non ricordo male hanno il tradizionale timone con rinvio a catena su albero e combinatore diretto in cabina AT
Giovanni
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Messaggioda marchetti625 » 28/01/2012, 19:33

Esatto! :D Se vogliamo un sistema rudimentale oppure all'avanguardia! :lol: Dipende da che punto di vista si vedono le cose! Nel senso:

1)nessun filo elettrico o circuito dentro i banchi di manovra di testata!

2) Una semplice tramissione a catena che ruotando esclude 8 gradini reostatici + 4 posizioni di frenatura reostatica

3) Due valvole a comando meccanico diretto mediante ingranaggio che in realtà sono rubinetti a 4 vie con le quali:

comandare :

a) Invertitore di marcia (cilindro pneumatico a doppio effetto con asta a cremagliera ,avanzamento e retrocessione)

b) Interruttore Principale di Massima Corrente (cilindro pneumatico come il precedente)

c) Innalzamento pantografi

2) Dispositivo automatico di inserimento gruppo motocompressore.

Sostanzialmente se non consideriamo il dispositivo di sicurezza "Uomo Morto" che agiva sia sull'interruttore principale che sulla valvola tripla ed aveva un elementare circuito elettrico di apertura e chiusura che di fatto agiva sul pulsante tenuto premuto dal piede del macchinista,non vi erano altri circuiti o elettrovalvole a bassa tensione.

Naturalmente c'era il circuito luce ma anche quello era comandato da pochi interruttori che assolvevano a più funzioni e anche il circuito di trazione non era certo complicato come numero e connessione dei cavi.

Il reostato è composto da 23 cassette binate con inserita una bobina di reattanza a valle dei classici sezionatori a coltello per la rotazione dei quali si deve utilizzare l'apposita chiave di blocco....

Considerando l'alta tensione( Sono sempre 2700/3000 volts) il fatto che il tutto potesse essere controllato da un dispositivo (il controller)che scomposto entra tranquillamente dentro il bagagliaio della mia macchina...Insomma :lol: :fà un certo effetto!

A Presto!

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Messaggioda ioannesg » 28/01/2012, 19:53

Beh, all'epoca si era pratici ed essenziali. Contava la sostanza più che la forma
Giovanni
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Messaggioda marchetti625 » 28/01/2012, 20:33

Certo! però,forse,è anche vero che ci si doveva arrangiare con ciò che c'era! Era anche importante il costo economico degli apparati sia per la loro produzione che poi,nell'esercizio quotidiano. E' vero che la relativa semplicità ma sopratutto la robustezza di ogni componente(beh,non voglio esagerare!Diciamo di buona parte dei componenti)ne hanno perpetuato la durata fino ai giorni nostri anche nelle condizioni che avete visto e,comunque,non ne pregiudicano il recupero funzionale.

Però,ragazzi,è molto meglio oggi!(giudizio personale) Non parlo delle prestazioni che già da sole chiuderebbero il discorso ma anche della manutenzione corrente che richiede tante persone e una scorta di componenti assai notevole! Un pressostato come quelli che hai visto,oggi è la metà di peso e con una risposta infinitamente più fine senza che la durata del componente sia inferiore a quella della macchina che lo monta!

Considera,infine,che anche all'epoca ci si lamentava(erano proprio i tecnici del tempo a farlo)della eccessiva economicità col quale certi apparati venivano costruiti! Si ritenevano poco affidabili per l'uso ferroviario....Insomma la tecnologia dell'epoca non sempre faceva centro e non sempre riusciva a cogliere quel punto di equilbrio che permetteva di ottimizzare prestazione,affidabilità ed economicità produttiva e manutentiva dei rotabili.

Certe sollecitazioni che colpivano il rodiggio,per esempio,si risolvevano in consumi anomali di bordini e rotaie o deformazioni dei telai dei carrelli e neppure mancavano clamorosi cretti dei centri ruote poi magari "rattoppati" con saldature ossiacetileniche...All'epoca si poteva fare... :lol:

Voglio solo dire che per valutare veramente,bisogna andarci con i piedi di piombo e alla fine ,magari, arrivare alla conclusione che non era poi così diverso da oggi....

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Messaggioda ioannesg » 28/01/2012, 21:36

Si, ma oramai ci inzuppano talmente tanta di quella tecnologia che l'uomo deve solo controllare che il computer non faccia cappellate...
Giovanni
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Messaggioda marchetti625 » 28/01/2012, 22:33

Ahahahaha, :lol: anche questo è vero! ma la novità è che si può scegliere! Forse(Per la specie umana)è questo l'impegno più gravoso! Avere un cellulare di ultimo tipo,l'ipod,il pc,il notebook e l'ultimo "pinKopallo"elettronico,oppure solo ciò che è utile e serve veramente! ;) Ogni tecnologia innovativa da il meglio di se,quando la si usa nel modo più corretto!!! Oggi per tanti fattori,questo,poco si fà ma è un modo di fare che ha origini lontane....Però,poi,questi ragionamenti(interessantissimi)ci porterebbero ben fuori dal "seminato"di questa discussione!

Un caro saluto

Massimiliano Marchetti
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Messaggioda Giancarlo Giacobbo » 29/01/2012, 11:03

marchetti625 ha scritto:...
Considera,infine,che anche all'epoca ci si lamentava(erano proprio i tecnici del tempo a farlo)della eccessiva economicità col quale certi apparati venivano costruiti! Si ritenevano poco affidabili per l'uso ferroviario....Insomma la tecnologia dell'epoca non sempre faceva centro e non sempre riusciva a cogliere quel punto di equilbrio che permetteva di ottimizzare prestazione,affidabilità ed economicità produttiva e manutentiva dei rotabili.

Guardando i contatti del pressostato si nota quanto spartane potessero essere le realizzazioni fatte in quegli anni di autarchia. Oggi i contatti non sono realizzati con semplici barrette di ottone messi in corto da un piattello di rame ma ci sarebbe un microswitc sigillato con i contatti d'argento.
La tecnica si è evoluta ;), però all'epoca comunque funzionavano.
Giancarlo
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Messaggioda marchetti625 » 29/01/2012, 22:30

Verissimo! :lol: oggi abbiamo cominciato col primo banco di manovra. In pratica era bloccato dalla ruggine come un "baccalà". Poi,dopo una mezz'oretta di lavoro"muscolare" ecco il miracolo! Congegni ed ingranaggi fermi dal 1944 riprendono vita come quasi nulla fosse! E' vero che di olio ne è stato dato tanto ma ciò che stupisce è la assoluta solidità di tutto il sistema! Ovviamente ogni particolare verrà scomposto,ripulito,verificato e a seconda dei casi,sostituito o rimontato. Però funziona! Un apparato tutto meccanico che comanda due valvole e una ruota dentata che muove una catena poco più spessa di quella di una bicicletta.

Io so già quale sarà il risultato finale dopo una settimana di lavoro. Verniciato e splendente come fosse stato costruito quest'anno! :lol: Naturalmente non voglio enfatizzare e neppure credo che "era meglio prima che oggi" :o Io son convinto che oggi è sicuramente meglio e domani lo sarà di più,poi,come ho scritto, bisogna sempre che l'umanità usi "la testa"quando applica o"gioca" con la tecnologia ma ,certamente,ho il massimo rispetto per il passato e di quel passato, cerco di prendere il meglio:oggi posso scegliere,ieri non avrei potuto farlo ;) (e anche di questo ho rispetto!)

Max RTVT :) ;)
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Messaggioda Giancarlo Giacobbo » 29/01/2012, 23:46

Purtroppo, però, se si devono sostituire parti rotte o consumate, sul mercato non si trova più nulla e lo si deve ricostruire. A meno che non siano stati particolari di così largo consumo tale che anche dopo tanti anni ne esistano ancora cospicue scorte.
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Messaggioda Giovanni Fvm » 30/01/2012, 0:03

Mano a mano che vai avanti con il restauro, metti qualche foto (sempre che vuoi e puoi) almeno, oltre che aggiornarci in modo anche visivo, posso confrontarle con le foto che ho fatto nel tunnel... e la cosa è molto interessante. :).
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Messaggioda marchetti625 » 30/01/2012, 0:15

Sono d'accordo! :o Quando mi imbarco in questo genere di imprese,(si,c è una buona dose di follia! :lol: )la mia prima proccupazione sono:LE PARTI DI RICAMBIO! :lol:
Oltretutto mi è sempre capitato di mettere mano,su rotabili a cui poco era rimasto! Ricordo le carrettate di materiali traghettati con la mia vettura da Ferrara a Roma per la Aln773 e non solo.... Diciamo che in questo caso non eravamo messi meglio,anzi! :( Tuttavia e per fortuna, tutto l'equipaggiamento ,il TIBB lo aveva allestito per svariati rotabili delle concesse,quindi alla fine, corrisponde pure il passo dei bulloni tra una macchina e l'altra! (Credimi:non è un modo di dire!) :D

In generale in questo caso, si anche aiutati dal fatto che la ricostruzione di moltissimi apparati, è alla portata di un buon tornitore o di una discreta fonderia! Ciò che invece ti ,sega le gambe,è la macanza di documentazione! Se vedi o smonti un pezzo puoi ricostrurlo ma se fisicamente non lo tocchi e neppure ben conosci a cosa serve(ossia nei dettagli più minuti)è dura!

Qui c'è stato un insostituibile aiuto di tecnici esperti del settore e si può veramente ricostruire tutto l'apparato trattivo d'origine .La cosa mi tenta moltissimo,anzi è già in esecuzione. Finiti i banchi tocca al controller,poi vediamo e speriamo di recuperare quanto serve(la strada è lunga non credere! :roll: )

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Messaggioda marchetti625 » 30/01/2012, 22:12

Sono consapevole che volete delle foto ma vi chiedo pazienza.... :(

Tornando a ieri...ci potevamo semplificare la vita sostituendo i banchi di manovra con altri uguali ma meno datati e già efficenti.... Tuttavia,fin dal primo momento ho cercato di recuperare i materiali esistenti. Certamente abbiamo sostituito tutte le parti irrecuperabili,però, è non tanto il voler vincere una sfida ma il voler recuperare oggetti toccati,usati da persone che in quegli anni erano giovani con le speranze ,i problemi e sogni da realizzare come ciascuno di noi...

Da quel 26 giugno 1944,nessuno aveva potuto o voluto manovrare quei meccanismi e quando ieri, dopo molta fatica, la ruota dell'esclusione del reostato ha ripreso a girare,prima lentamente e poi sempre più velocemente, era come se quegli anni "sospesi"avessero preso a scorrere di colpo.

La mia sensazione me li faceva udire nel ritmo friabile della ruggine che a poco a poco si staccava da ogni giro di ingranaggio... Neppure rifacendo il locomotore L11 ho provato questa sensazione ed ero ben più giovane ed entusiasta o con la 773 o con il vapore che comunque ho nel sangue(ferroviario)

No,qui è una cosa diversa dove riesco ad intravvedere la luce di un tempo(per fortuna) mai veramente conosciuto che tuttavia passa attraverso la mia vita di adolescente in quella libertà che solo il mare può dare .

Nei pomeriggi passati sulla spiaggia tra cavalloni spumeggianti nei giorni di mareggiata e quelli pigri del sole a picco di ferragosto.
Camminate sotto il sole ,mano nella mano col mio amore,l'odore dell'aria a tratti piena di salsedine come solo in Romagna profuma. A tratti ,invece,mescolata all'aria che viene dalla montagna e dai campi coltivati di terra gialla...Poi,improvviso,irrompeva il fischio del treno,in qualunque posto ti trovassi,tanto forte da sovrastare,le grida di bambini e di tutti noi là sul bagnasciuga.

Si vedeva il treno dalla spiaggia,lunghi convogli bianchi,carri derrate,pieni di frutta e ortaggi che risalivano la penisola e passavano a pochi metri da noi. Immancabile al tramonto il nostro appetito, trovava il conforto di una calda piadina la cui anima era una saporita fetta di prosciutto...

Ricordi mai sopiti di un piccolo mondo perfetto,semplice come un bicchiere d'acqua, "vero" come la nostra gioventù....

Perdonate la digressione "inopinatamente poetica e scusate il disturbo"ma per me la ferrovia non è solo una cose ma tante cose messe assieme che ne fanno una...sola"

Max RTVT
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Messaggioda Macaco » 30/01/2012, 22:34

=== Perdonate la digressione "inopinatamente poetica e scusate il disturbo"ma per me la ferrovia non è solo una cose ma tante cose messe assieme che ne fanno una...sola" ===
Dico solo una cosa, Massimiliano. GRAZIE: :D
Gaetano.
Scusatemi. Io appartengo al passato delle FS. Non sono ingegnere e sono contrario al cazzeggio...ferroviario.
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