Denominazioni Identificative di tratte ferroviarie.

Spazio dedicato agli argomenti riguardanti le ferrovie italiane in generale

Messaggioda Macaco » 16/03/2012, 19:45

Molti sanno cos'è la "Porrettana", la "Sangritana", la "Ionica", la "Pontebbana", ecc., ma non tutti sanno con precisione la estensione della linea (esistente o soprressa), le stazioni capotronco, le zone o le regioni attraversate. Volendo, mi direte, ci si potrebbe documentare spulciando sul web, ed è proprio quello che propongo di fare in questo topic. Si potrebbe iniziare con una breve sintesi storica delle linee, cercando la ragione della "denominazione", le caratteristiche salienti, l'interesse commerciale o turistico, i bacini di utenza e tante altre belle cose. Ma non vorrei che ci si interessassimo solo delle più conosciute. Anzi. Ci sono tante altre linee secondarie con "denominazione", conosciuta, forse, solo a livello locale. Tanto per fare un esempio, in zona ai miei tempi, c'era la "Pelagra Uno" e la "Pelagra Due", entrambe con pochi treni merci ed un 10/15 treni viaggiatori. Tali linee sono state trasformate e quella denominazione è ormai retaggio del passato. Prossimamente vi parlerò di quelle due linee. In attesa ...a voi la parola.
Gaetano.
Scusatemi. Io appartengo al passato delle FS. Non sono ingegnere e sono contrario al cazzeggio...ferroviario.
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Messaggioda E 44 » 21/03/2012, 11:16

Vediamo allora cosa c'è dalle mie parti.

Linea "PONTEBBANA".
Udine-Tarvisio. Nata a sezioni, completa nel 1879, divisa in Udine-Pontebba e Pontafel-Tarvis, poi dal 1918 Udine-Tarvisio, rinnovata con notevoli varianti di tracciato a doppio binario, lavori conclusi nel 2000.Elettrificata dal 1937.
Il nome deriva ovviamente dalla località di Pontebba.
Linea fondamentale nel traffico internazionale.

Linea "PEDEMONTANA".
Gemona-Pinzano Sacile. Realizzata dall'unione fra la Gemona-Pinzano(-Casarsa) finita nel 1914 e dalla Pinzano-Sacile finita nel 1930. Semplice binario, non elettrificata.
Il nome deriva dal fatto che corre tutta ai piedi delle prealpi.
Linea a carattere esclusivamente locale, penalizzata negli anni recenti da orari impossibili.
La sezione Pinzano-Spilimbergo-Casarsa, priva di nome, è stata chiusa nel 1966. Il tracciato esiste ancora tutto, ma ricoperto di vegetazione.

Linea "ALTA".
Questa linea ,la prima da queste parti, completata dal 1855 al 1860 nell'ambito del progetto Vienna-Milano, è la Mestre-Sacile-Udine, a doppio binario (però fino al 1992 il ponte sul Tagliamento era a singolo binario) e trazione elettrica. Il nome, non ufficiale, si collega in opposizione alla linea "bassa".
Linea fondamentale, proseguimento della Pontebbana.

Linea "BASSA" o "DELLA BASSA FRIULANA".
Nata a fasi alterne,Mestre-Portogruaro.S.Giorgio di Nogaro(-Palmanova-Udine) della Società Veneta nel 1888, Monfalcone-Cervignano(-Aquileia-Pontile per Grado) della "Ferrovia Friulana" nel 1894 (1910 a Grado) e S.Giorgio di Nogaro-Cervignano del 1897, divenuta nel 1918 la via più breve fra Mestre e Trieste, elettrificata da Monfalcone a Cervignano nel 1937, da Cervignano a Mestre a fasi alterne entro il 1965, raddoppiata a fasi alterne entro il 1973. Deve il suo nome, non ufficiale, al fatto di correre nel basso Friuli, a breve distanza dal mare.

Nel 1917 fu costruita la Palmanova-Cervignano realizzando la relazione Udine-Pontile per Grado. Nel 1936 fu dismessa la Cervignano-Pontile per Grado. Nel 1996 fu dismessa in sordina la S.Giorgio di Nogaro-Palmanova, ai tempi dell'attivazione del nuovo scalo di Cervignano, che si trova parallelo alla Palmanova-Cervignano. Per la presenza dello Scalo, la Udine-Cervignano venne elettrificata.

Risale al 1888 la Portogruaro-Casarsa, senza nome, che visse a fasi alterne, percorsa in certi periodi anche da espressi fra Udine e Mestre, oggi solo di servizio locale, a trazione diesel, con chiusura nei giorni festivi.

Linea Udine-Gorizia-Monfalcone-Bivio Aurisina scambi galleria.
Priva di denominazioni, nata nel 1860 come parte della relazione Vienna-Milano, dal 1866 divisa in Udine-Cormons (I) e Cormons-Bivio Aurisina (AU), dal 1918 linea complementare per il traffico fra Udine e Trieste,raddoppiata complatamente nel 1988, a trazione elettrica dal 1937.
Dal 1918 il tratto Bivio San Polo-Bivio Aurisina Galleria è incluso nella Mestre-Bivio Galleria, cosicchè oggi la linea è ufficialmente la Udine-Bivio San Polo.
Esiste una diramazione di raccordo fra le stazioni di Ronchi Nord e Ronchi Sud sulla "bassa".

Linea Gorizia-Confine di stato-Bivio Mark(-Nova Gorica).
Nata nel 1902 come linea privata per Aidussina (società della Valle del Vipacco) dal 1906 divenne il collegamento fra la Cormons-Bivio Aurisina e la nuova Linea di Wochein/Bohinj. Interrotta dal 1945, nel 1960 ripristinata come transito di frontiera.
Nata a semplice binario, a doppio dal 1927 al 1945, di nuovo a semplice, mai elettrificata.

Linea "ARCIDUCA GIOVANNI" nota però come "MERIDIONALE".
Linea Vienna-Trieste del 1857,nata a doppio binario come linea fondamentale,dal 1918 in Italia sulla sezione Postumia-Trieste, dal 1947 sulla sezione Villa Opicina-Trieste, rimasta sempre, anche in virtù del triangolo di Bivio Aurisina, linea fondamentale per il traffico internazionale. Elettrificata dal 1937. Fortemente penalizzata, con riduzione dei traffici passeggeri a zero e merci al lumicino dal programma "rete snella".

LINEA DI WOCHEIN/BOHINJ (nota come TRANSALPINA)
Nata nel 1906 come tratto finale - Wochein/Bohinj - della relazione "Transalpina" Boemia-Trieste, dal 1918 in Italia da Podbrdo/Piedicolle a Trieste, dal 1947 da Villa Opicina a Trieste. Elettrificata solo fra Villa Opicina e Trieste nel 1937. Dal 1949 privata di traffico viaggiatori, solo merci. Usata a lungo come linea di ausilio ai traffici fra Villa Opicina e Trieste, dal 2012 a rischio chiusura nell'ambito di "rete snella".

LINEE "ALTA" e "BASSA"
Linee fra Trieste Campo Marzio e Trieste Servola, con proseguimento su Trieste Aquilinia. Derivate nel 1950 dalla linea portuale del 1887, la "Alta" orizzontale su viadotti, la bassa scesa a livello stradale con molti raccordi, entrambe a servizio portuale e della zona industriale. La "Alta" elettrificata nel 1982 e inserita nella nuova circonvallazione triestina. Nel 2003 la "Alta" ridotta a semplice raccordo con scambi a mano e la "Bassa" troncata nell'ambito di "rete snella", vivacchiano mentre gran parte dei traffici si è ormai orientata ai camion.

Linea di "CIRCONVALLAZIONE"
Nata dopo una storia infinita dal 1959 al 1982 per sostituire la "LINEA DELLE RIVE" del 1887, che scorreva fra il traffico stradale. Praticamente tutta nella lunga galleria di Circonvallazione di 5.727 m. con uscite da ambo i lati a triangolo, a doppio binario, elettrificata, linea fondamentale per i traffici del porto. Fortemente penalizzata però dalla troncatura con la linea "Alta" a seguito di "rete snella".
Paolo
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Messaggioda E 44 » 23/03/2012, 11:27

Facciamo una capatina su due linee interessanti in Veneto:

LINEA DEL CADORE

Arrivata a Belluno da Montebelluna nel 1894, proseguita fino Calalzo nel 1914. Denominata un tempo "Calalzo-Montebelluna-Treviso" divenne poi "Calalzo-Montebelluna-Padova", ma in sostanza la vera linea termina a Montebelluna.
Di notevole interesse sia di tracciato che paesaggistico, tutta a semplice binario e trazione diesel. Ha corso più volte in anni recenti, soprattutto nel tratto Calalzo-Belluno, il rischio della chiusura, nonostante nell'ultimo tratto prima di Calalzo siano stati eseguiti molti lavori di miglioramento.

LINEA DI FADALTO

In origine semplice tronco Conegliano-Vittorio Veneto della Società Veneta, nacque nel 1938 come tratto iniziale di una futura direttissima alpina Venezia-Germania. Perciò fra Vittorio Veneto e Stazione per l'Alpago la sede del nuovo tracciato (che passa in galleria la "Sella di Fadalto", da cui il nome) venne costruito in gran parte per il doppio binario. La linea attivata però, da Ponte nelle Alpi a Vittorio Veneto, ricevette da subito il semplice binario, e da allora nulla è mutato, se non nell'ambito di "rete snella" con l'eliminazione di tutti i posti d'incrocio fra le due citate stazioni, creando una unica sezione di blocco tanto lunga che recentemente si è dovuta riattivare la stazione intermedia di Santa Croce del Lago. Anche questa linea presenta paesaggi e particolarità costruttive molto interessanti. Anche qui la trazione è diesel.
Ai tempi della costruzione venne previsto un allacciamento diretto con la linea del Cadore a Ponte nelle Alpi, per evitare il regresso, ma tale raccordo non venne mai attivato. Furono costruiti solo alcuni punti singoli, senza seguito.
Paolo
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