Visto che il nostro buon curato don Macaco (chiamato così per la catechesi ferroviaria che spesso ci rifila
) mi ha tirato in ballo, cercherò di dire in "poche parole"
qualche cosa sulla trazione elettrica italiana.
Dopo i primi tentativi di realizzare mezzi a trazione elettrica mediante accumulatori a bordo, sistema che ben presto dimostrò di essere poco conveniente, si passò alla trazione utilizzando il sistema elettrico trifase. Pur essendoci già in varie parti del mondo sistemi a corrente alternata monofase che, vista la tecnologia dell’epoca non risultava molto affidabile, in Italia fu scelto il sistema a corrente alternata trifase a bassa frequenza detta anche frequenza ferroviaria. Una fase veniva messa a terra tramite le rotaie e due messe su una linea di contatto bifilare. Questo sistema permetteva di avere macchine con morori asincroni trifasi ad alta tensione che costruttivamente erano molto più semplici ma che avendo il numero di giri strettamente legati alla frequenza della rete elettrica di 16,3 Hertz avevano il difetto della regolazione della velocità. Si avevano velocità fisse che si riusciva a variare a gradini solo con degli artifizzi elettromeccanici.
Mentre all’estero si affermava la trazione acorrente alternata monofase con l’uso di pesanti trasformatori a bordo delle macchine per abbassare la tensione sui motori, in Italia dopo lunghe discussioni si optò per la corrente continua a 3Kv. Anche se questo sistema imponeva centrali di trasformazione più complesse e ravvicinate, le macchine costruttivamente erano più semplici. All’alimentazione della linea fu collegato il polo positivo, mentre il negativo fu posto sulle rotaie e a terra. I motori in continua sono costuttivamente più semplici e potevano essere messi in serie e pertanto funzionanti a metà della tensione di rete. La velocità e la potenza la si poteva variare a piacimento mediante delle resistenze che potevano essere variate per ridurre la corrente assorbita e poste in serie ai motori che di volta in volta potevano essere collegati, sempre in coppia, in serie, serie-parallelo, parallelo.
La captazione della corrente avviene, così come avveniva nel sistema trifase, mediante archetti chiamati per la loro forma pantografi che, mediante uno strisciante mette in contatto il circuito di trazione del mezzo con la linea di alimentazione.
Questo metododi trazione, salvo poche varianti è giunto a noi fino a quando si è venuta ad affermare l’elettronica di potenza che ha stravolto completamente il concetto di trazione elettrica. Inizialmente pur mantenendo invariato il metodo di costruzione dei motori sempre a corrente continua, l’elettronica sostituì le resistenze di avviamento con sistemi a parzializzazione (chopper) della tensione, poi con l’avvento degli inverter trifasi ad alta tensione, i motori in continua furono sostituiti dai più semplici motori asincroni trifase.
Grazie a questa innovazione i vecchi cari locomotori reostatici resteranno solo un ricordo, oltre a quelli che saranno salvati e tenuti in carico dalla Fondazione dello Storico delle Ferrovie.
C’è inoltre il nuovo sistema di alimentazione che con l’apertura delle linee ad alta velocità si è imposto, il 25Kv in alternata a 50Hz. Questo sistema oltre ad avere centrali di alimentazione più semplici, permette di avere linee di contatto più leggere perchè la sezione del filo di contatto a parità di corrente è più sottile, impone però di avere mezzi anfibi affinchè possano circolare indifferentemente sotto l’alimentazione a 3Kv continua e 25Kv alternata.
Non so se con questo "pippone"
sono stato esaustivo, però per qualsiasi domanda sono a tua disposizione.